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mercoledì 9 gennaio 2008

I minorenni provocano i preti. I gay pregiudicano la società. Non si può lasciare che le persone scelgano il proprio partner. Parola di vescovo.

(Chiesa cattiva) Il vescovo di Tenerife ha rilasciato un'intervista al quotidiano locale La Opinion, in occasione di due sentenze di condanna subite dal vescovato di Gran Canaria riguardanti il licenziamento di due insegnanti di religione. Bernando Alvarez (nella foto), il massimo esponente della chiesa cattolica a Tenerife, sostiene che gli spagnoli siano un popolo immaturo, che gli omosessuali siano un danno per le persone e la società, che le persone non possano scegliere liberamente il proprio partner e che i minorenni vogliono fare sesso con i preti e li provochino. Queste dichiarazioni sono state oggetto di critiche e polemiche in Spagna e in altri paesi europei. Pubblichiamo la traduzione integrale dell'intervista, marcando in grassetto le opinioni più gravi, di seguito i commenti.

Secondo le statistiche, i matrimoni civili nelle Canarie superano quelli religiosi. Cosa pensa di questa tendenza?
Ci sono molte cause. Molti dei matrimoni che si celebrano nelle Canarie sono seconde o terze nozze. Se si fa un matrimonio in chiesa e poi ci si separa, le nuove nozze non possono essere canoniche. In secondo luogo, questo significa che le gente si sposa meno. Abbiamo altre forme di convivenza e questo fa parte di una società pluralista nella quale ci sono credenti e non credenti. Al momento del matrimonio le persone sanno che quello in chiesa è per tutta la vita e, per tanto, non vuole correre il rischio fino a quando non è molto sicura. Infine, influisce questa specie di montaggio che è stato fatto sopra il matrimonio, le spese per l'armamentario che gli ruota intorno.

Le Canarie detengono il record nazionale di divorzi. Nei matrimoni manca l'amore o il compromesso?
Io direi che manca la maturità. Frivolizziamo molto le cose serie, non so se è perché siamo una regione molto soleggiata o perché siamo molto aperti. La gente si sposa senza la coscienza e la responsabilità che questo implica. C'è una specie di incapacità nell'affrontare il sacrificio, la sofferenza; nell'accettare l'altro con i suoi limiti e perdonarsi. Tutto questo influisce e se c'è una via d'uscita come il divorzio lampo, il messaggio è: Non complicarti la vita, c'è una via d'uscita facile.

E' daccordo che sposarsi civilmente o uscire a bere sia motivo di licenziamento per un professore di religione come successo a Gran Canaria?
Io non so quali furono i motivi del licenziamento, però e certo che non fu solo per questo. Non fu licenziamento, perché noi non licenziamo nessuno, quello che facciamo è non rinnovare l'incarico. Per insegnare religione servono una serie di requisiti. Per questo motivo l'incarico si rinnova annualmente. Stiamo parlando di un lavoro che è incorporato con la fede. Per questo è difficile compaginarlo con i diritti dei lavoratori.

El Pais (uno dei principali quotidiani spagnoli) scrisse delle sentenze emesse dal Tribunal Superior de Justicia de Canarias (TSJC) nelle quali si condanna l'episcopato di Gran Canaria per "violazione cosciente" dei diritti fondamentali dei due docenti di religione licenziati nel 2001.
L'articolo de El Pais è tendenzioso e aggressivo. Nel TSJC c'è una talpa che ha violato il segreto d'ufficio, perché quell'articolo dice che il Tribunale dirà la tal cosa. Però non dice che in varie occasioni il Tribunal Supremo de España (la Cassazione in Italia) ha detto che quello delle Canarie aveva torto. Il TSJC può emettere tutte le sentenze che vuole, però c'è un tribunale superiore che potrebbe dare ragione alla chiesa. Il vescovato di Las Palmas non ha violato la legge. Nessuno può assegnare una classe di religione se il vescovo non da la nomina e se lo fa è lo Stato che si sta intromettendo in un campo che non gli compete. Lo stato può riammetterlo, ma con altre funzioni. Non come insegnate di religione. Non possiamo cedere su questo.

E' vero che non dare l'8xmille alla chiesa è peccato, come dice Jiménez Losantos?
E' un iperbole letteraria. Però, al di la delle questioni di forma, c'è molta verità nel contenuto di questa affermazione.

Sa che nelle Canarie c'è un numeroso gruppo di omosessuali?
Quanto grande è?

Cosa pensa dell'omosessualità?
Credo che sia necessario distinguere le persone dal fenomeno. Le persone sono sempre degne del massimo rispetto. Se una persona, per una ragione fisiologica esige questa forma di vita merita il massimo rispetto. Altra questione è se l'omosessualità sia o no una virtù. Devo stare molto attento perché oggi non si può dire che l'omosessualità è una malattia. Non è politicamente corretto dire che è una infermità, una carenza, una deformazione della naturalezza dell'essere umano. Questo è quello che dicevano i manuali di Psichiatria dieci anni fa, ma oggi non si può più dire. E' chiaro che, in questo campo, il mio pensiero è quello della chiesa: massimo rispetto per le persone. Però, logicamente, credo che il fenomeno dell'omosessualità pregiudichi le persone e la società. Alla lunga ne pagheremo le conseguenze, come le hanno pagate altre civiltà. Non dico che debba essere repressa, però tra reprimerla e promuoverla c'è una grande differenza. Credo che sia necessario promuovere l'educazione. Il valore della mascolinità e della femminilità devono essere inculcati nei bambini. Si può dire che siano valori retrogradi, però pensiamo che rispettino la libertà e nello stesso tempo orientano le persone.

La sessualità si può orientare?
Non si può lasciare che le persone libere abbiano relazioni con chi gli pare. Perché non facciamo lo stesso con la violenza o con altri impulsi dell'essere umano? Solo il 6% degli omosessuali è tale per questioni biologiche. Non è da confondere l'omosessualità come necessità esistenziale di una persona, con chi la pratica come vizio. Le persone praticano sesso omosessuale come possono praticare gli abusi su minori. Lo fanno perché sono attratti dalla novità, una forma sessuale distinta.
La differenza tra una relazione omosessuale e un abuso è chiara.
Per supposizione. Però, perché il pedofilo è un malato?
Perché un abuso è una relazione con un partner non consenziente.
Potrebbero esserci minori consenzienti e, di fatto, ci sono. Ci sono adolescenti di 13 anni che sono minorenni e sono perfettamente daccordo, lo desiderano. Ti provocano. La sessualità è molto più complessa di quello che sembra.

Il testo di cui sopra è la traduzione dell'intervista pubblicata da La Opinion de Tenerife. Sono disponibili anche due file audio in spagnolo dal sito de El Pais (1, 2). Sono la prova che il vescovo ha detto proprio queste cose.

Poche ore dopo la pubblicazione il vescovato ha diffuso un comunicato stampa in cui si spiega che le dichiarazioni di Alvarez non vogliono giustificare i casi di pedofilia che hanno come protagonisti i sacerdoti cattolici. Conferma invece tutte le altre dichiarazioni (gli spagnoli sono immaturi, i gay pregiudicano la società e non si può lasciare che ognuno scelga liberamente con chi avere rapporti sessuali).

Il Difensore dei Minori di Madrid ha definito barbariche le dichiarazioni del vescovo cattolico, sostenendo che giustificano la pedofilia. Il Ministro della Giustizia ha chiesto chiarimenti e ha detto che si tratta di dichiarazioni "difficili da digerire". Il presidente del Partito Popolare, candidato alle prossime elezioni contro Zapatero e sempre in prima linea nel difendere qualsiasi cosa la chiesa dica o faccia, ha dichiarato di non aver capito cosa volesse dire il vescovo. Izquierda Unida Canaria ha sarcasticamente commentato il passo in avanti fatto dal vescovo rispetto alla legge del 1532 che disponeva il rogo per gli omosessuali. Le associazioni gay e lesbiche hanno annunciato querele.

Le polemiche sono scoppiate a poche ore dal Family Pride cattolico che si è svolto a Madrid con la partecipazione di 150.000 persone (1.500.000 secondo il vaticano) e che ha avuto come obiettivo quello di ottenere dal prossimo governo l'abolizione della legge sul divorzio, della legge sull'aborto, della legge sui matrimoni gay, della legge sull'uguaglianza tra uomo e donna e della legge che consente agli studenti di scegliere se avvalersi o meno dell'insegnamento della religione cattolica a scuola. Durante la manifestazione il vescovo di Valencia Agustín García-Gasco ha augurato la dissoluzione della democrazia.

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