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giovedì 10 gennaio 2008

Berlusconi evasore per 102 miliardi di lire: assolto !

(Dagospia) Silvio Berlusconi ha dovuto affrontare un processo fiscale, durato quattro anni, che si è chiuso con una trionfale assoluzione, stranamente mai pubblicizzata. A svelarlo è Pietro Pilello, il commercialista intercettato dai pm di Napoli che indagano su appalti tv e tentate corruzioni di parlamentari.
Al telefono con Agostino Saccà, il 18 settembre scorso, Pilello spiega di essere anche giudice "della prima commissione tributaria di Milano, la più importante". E dice di aver "ricordato" a Berlusconi "una vecchia cosa, una cosa grossa che gli avevo fatto": lo avrebbe salvato da "una persecuzione", mandandogli "un documento attraverso Donato Giordano", avvocato ed ex assessore forzista.
Pilello, in effetti, è giudice tributario a Milano dal 1996 e dall'aprile scorso è alla prima commissione provinciale. Proprio i suoi archivi custodiscono l'assoluzione tenuta segreta. Tutto parte dalle indagini dei pm milanesi sul conto svizzero All Iberian, la tesoreria occulta della Fininvest. Nel '97 la Finanza scopre che quel forziere è stato alimentato con soldi personali di Berlusconi (il suo deposito fiduciario numero 500).
Accusato di aver nascosto "movimenti con l'estero per 182 miliardi di lire", il Cavaliere rischia una multa di 27 miliardi. Il Fisco deposita tutte le prove raccolte dai pm, le stesse che poi convinceranno anche la Cassazione penale a dichiarare che i reati sono prescritti, ma Berlusconi "non può dirsi innocente". Il 18 ottobre '99, invece, la prima commissione azzera l'accusa: i soldi furono "monetizzati da intermediari italiani" per cui - stando a una "circolare del '94" - toccava a loro, non a Silvio, dichiararli.
Mentre i verbali dei portavalori che trasportarono i miliardi in Svizzera, secondo la sentenza firmata dal commercialista-giudice Angelo Pennati, sono "semplici testimonianze non ammesse nel processo tributario". Nel gennaio 2000 il Fisco torna a chiedere in appello una dura condanna. Ma il 14 dicembre l'ufficio Imposte di Milano 1 fa dietrofront, comunicando di aver accolto una "sanatoria delle irregolarità formali" chiesta da Berlusconi. E fino ad allora bocciata dallo stesso ufficio fiscale. Così il 15 aprile 2001 la commissione regionale d'appello decreta "l'estinzione" del caso.

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