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domenica 2 dicembre 2007

Camere con intervista: gli italiani e il sesso.


(Chiara Risolo - Panorama) Lido di Camaiore, Maurizio Baccili, 38 anni, imprenditore, etero, single. «Faccio sesso 3 volte al giorno quando va di lusso, 3 volte la settimana quando va benone, 3 volte al mese nei periodi di magra». Scherza sulla media delle sue performance Uz (così lo chiamano gli amici), ma si prende sul serio quando precisa: «Poche o tante, sono tutte da Guinness».
L’ansia da prestazione lui, che ammette di cambiare spesso partner e di avere un cervello fermo ai 25 anni, non sa cosa sia. Complice l’atmosfera e una buona bottiglia di rosso (forse due). «L’importante è che lei si lasci andare, al resto penso io». Fantasie? «Mille, sono l’essenza del sesso. Cubetti di ghiaccio, spogliarelli cardiotonici, biancheria intima da strappare, per finire poi avvinghiati su un tappeto».
Questo Mickey Rourke della Versilia in parte deve la sua verve sessuale a una delle sue prime fiamme: «Mi ha portato a casa, mi ha bendato e quando ha sciolto il nodo del foulard mi sono trovato davanti lei e la sua amica del cuore. Che in quel momento è diventata anche la mia» ricorda.

Settimo Torinese (Torino), Luca Perello, 36 anni, operaio, e Libera Basile, 33, impiegata. Sposati da 8 anni, con gentilezza disarmante si scusano: «Non abbiamo molto tempo, dobbiamo partire per la Nigeria. Dopo 3 anni di attesa e quintali di burocrazia andiamo a prenderci Faith: lo abbiamo saputo oggi». I due sono riusciti ad adottare una bambina. A casa ad attenderla c’è Pablo, 6 anni, figlio naturale. E allora con la testa già in Africa raccontano che quando si hanno figli in casa il sesso passa in secondo piano, tutto si normalizza. «Lo facciamo una volta a settimana, solo dopo aver pianificato con anticipo. Il momento più adatto è quando Pablo dorme. Stiamo attenti a non fare troppo rumore e un occhio è sempre fisso alla porta per paura che si apra all’improvviso».
Con orgoglio maschile lui precisa: «Non faccio mai cilecca e raggiungo l’orgasmo simultaneamente a mia moglie». Alla quale rimprovera solo una mancanza: «La mia fantasia è farlo in tre, io, Libera e la sua migliore amica, che poi è la mia prima fidanzata. Ma credo che resterà solo una fantasia».
Libera invece sogna di fare l’amore con Lenny Kravitz e se lui riuscisse mai a trascinare il cantante a Settimo Torinese…

Torino, Paola Gargano, 28 anni, barista, ed Emanuele Perrotta, 35, odontotecnico. Fidanzati da 2 anni, conviventi. Emanuele mette subito le mani avanti: «Lo facciamo poco, ma quando lo facciamo, lo scriva, sono fuochi d’artificio. Io duro anche un’ora». Paola ridacchia: «Ora va bene così, di glorioso c’è il passato. All’inizio della nostra relazione eravamo sempre appiccicati e davamo il nostro meglio ovunque, anche per strada in pieno giorno».
Oggi sono molto più discreti: «Preferiamo il letto o il divano di casa» dice lei. Ma non è tutta calma piatta. «Adoro farmi tirare i capelli, mi eccita da morire».
Verona, Simonetta Brizzi, 50 anni, tecnico della prevenzione, e Morena Ometto, 34, impiegata postale. Coppia lesbo, conviventi. «Al compagno di un tempo avevo detto di essere lesbica, ma lui ha voluto sposarmi lo stesso. Diceva che eravamo fatti l’uno per l’altra. E così è stato. Ci siamo scambiati le promesse. Avevo 20 anni, a 21 è nata Valentina. L’ho fatto perché volevo dimostrare a me stessa che tutto era normale. Ma il matrimonio è durato poco». A parlare è Simonetta che da 2 anni vive con Morena. Sotto lo stesso tetto anche sua figlia con fidanzata annessa.
Una comune omosex. «Abbiamo trovato un equilibrio tutto nostro, guai a chi ce lo tocca» spiega. E il sesso? «Basta organizzarsi» sintetizza Morena. «Lo facciamo quando le due ragazze non ci sono. Sul lettone, ma solo una volta la settimana» ammette un tantino dispiaciuta.
Niente di così drastico comunque: sono soddisfatte delle loro performance in cui, oltre alla passione, non manca mai una dose di ironia: «Teniamo quel coso, il fallo di gomma, sul comodino, ma non lo usiamo mai, ci fa ridere». E ridono anche mentre ne parlano. Quel che conta è l’emozione: «Quando Morena si spoglia prima di venire a letto, mi corre un brivido lungo la schiena. Poi magari non succede niente, ma a me basta anche solo questo».

Reggio Calabria, Tiziana Baldassar, 35 anni, agente di commercio, etero, single.
Chi la conosce bene sostiene che «Titty» sia l’icona di Reggio Calabria. La sa lunga su tutto e tutti questa trentacinquenne che vende alcolici. «Un mestiere da uomini, ma io ho le palle» tuona. Da lei vanno amici e amiche a chiedere consigli di ogni tipo, soprattutto di sesso. Ma appena si tocca questo tasto Titty si accende di rabbia: «Ma vi pare giusto che in Italia sia ancora un tabù chiedere a un’amica se ha un preservativo da prestarti? Ed è un peccato perché il sesso è l’unico piacere che non fa male, se si usa la testa».
Lei la usa bene, anche perché è single e quelle 2 o 3 volte al mese in cui le capita di farlo il partner potrebbe essere sempre uno diverso. Sebbene, con fatica, ammetta che al momento un preferito c’è: ha 32 anni, ma è impossibile scucirle di più. «Quando lo vedo mi scatta l’urgenza di farci l’amore. È un vitello. Bello come il sole».
D’accordo, ma in generale? «Vivo i miei rapporti con molta intensità, se decido di concedermi lo faccio senza risparmiarmi, assecondo i desideri di chi mi sta davanti. E non presto attenzione al luogo: mi è capitato di farlo all’imbrunire su un motorino, ma anche in qualche locale, al ristorante. L’urgenza dicevo…».

Reggio Calabria, Christian Billè, 31 anni, impiegato, e Maria Angela La Cava, 29, lavora nel mondo della comunicazione. Coppia etero, fidanzati da quasi 5 anni, conviventi. Bello lui, bella lei, innamoratissimo lui, innamoratissima lei. Christian e Maria Angela sembrano due destinati a non lasciarsi mai. Sarà anche perché si dicono tutto. «La mia fantasia è tradirlo» dice lei. «La mia farlo in tre» rilancia lui. Il sesso per loro è fondamentale, regge la coppia e quando passa troppo tempo lei lo prende per un orecchio: «Allora? Che dobbiamo fare?».
Il richiamo all’ordine però non capita spessissimo: lo fanno tre, quattro volte la settimana. In casa loro e pure in quella di amici. «Sì, capita che durante una cena in compagnia ci alziamo da tavola, cerchiamo un angolino per noi e poi siamo talmente liberi che chiediamo a qualcuno di portarci una sigaretta» racconta lei. Ma capita anche al ristorante, in qualche locale della città, sulla moto di lui. E in macchina. «Abbiamo il nostro parcheggio privato con vista mare». L’idea di essere visti non li turba affatto. Anche se, in 40 minuti (questa la media dei loro amplessi), il rischio che qualcuno passi c’è. Ma loro amano rischiare.
Lui, per esempio, prima o poi vorrebbe provare l’ebbrezza dell’ascensore e lei precisa: «Ma amore, per te ci vorrebbe un grattacielo, con i tuoi tempi». Lui si scioglie. Per loro a letto non ci sono freni, entrambi concordano sul fatto che si debba esaudire ogni desiderio del partner. Ma proprio tutto tutto? «Qualche sacrificio bisogna pur farlo ogni tanto» chiosa lei.

Milano, Fabrizio Braghieri, 40 anni, artista, etero, fidanzato da 6 anni.
«Artista non direi, scriva piuttosto che sono artefice di paesaggi dell’anima» declama Bixio (vuole essere chiamato così). Che è tutto un programma, a partire dalle calze che indossa: una di un colore, una di un altro. Preferisce fare sesso con la sua fidanzata quando c’è il sole e non è raro che alla vista di un raggio alzi il telefono per chiamarla:
«Buongiorno signora, è in casa? Sono l’idraulico, so che mi ha cercato, se è d’accordo passerei ora a ripararle il lavandino». «Era ora, finalmente, l’aspetto». Lui si mette una tuta blu, si infila in tasca una chiave inglese, va da lei, che intanto si è vestita da casalinga sexy. «Il sesso è un gioco» dice lui. «Magari non capita spesso, ma quando capita sono due ore di ring».
Il momento clou però è a Capodanno: ai due piace farlo mentre il presidente della Repubblica tiene il suo discorso in tv. «L’idea di farlo con lui e tutti gli italiani è eccitante, non so come spiegarlo». «Il fatto sa qual è? Bisogna avere fantasia e lasciare il cervello nel cassetto. Il cervello rovina il sesso».
Ma Bixio ha anche un’altra donna: il suo lavoro, l’arte. «Se mentre lavoro chiamasse Elena chiedendomi di ripararle la lavatrice non ci andrei. Io quando dipingo sto già facendo sesso».

Ponsacco (Pisa), Alberto Morelli, 29 anni, studente in fisica teorica, gay, single.
Timido, ma risoluto, Alberto chiarisce: «Non faccio sesso tanto per farlo, come comunemente si pensa dei gay. Devo essere coinvolto e se non lo sono evito di infilarmi a letto con qualcuno». Tuttavia, c’è una situazione in cui potrebbe concedersi senza remore: «Su un aereo con uno steward. È la mia fantasia ricorrente, purtroppo non ancora realizzata». A terra le cose gli vanno meglio: Alberto adora farlo sul suo pianoforte. «A chi volesse provare la melodiosa performance sconsiglio di indossare tutto ciò che possa graffiare la superficie del piano che, dopo, va pulita con un panno di cashmere» sottolinea. Ma perché sul pianoforte? «Molto più chic di un banale tavolo da cucina, scusi tanto».

Milano, Laura, 47 anni, e Giovanni, 51, impiegati postali. Sposati da 28, tre figli e nonni felici. Laura e Giovanni sono nomi di fantasia. Non vogliono che le loro generalità vengano pubblicate: sono scambisti. Accettano di rilasciare l’intervista solo a patto che venga fatta nel loro habitat naturale: il New Paradise, locale per chi, a Milano, ama il baratto coniugale. Scambisti perché? «Per amore di mio marito: fino a qualche anno fa facevo sesso in modo normale. Poi ho scoperto che lui mi tradiva con le mie colleghe d’ufficio». «Io sono un libidinoso e lei non voleva darmi di più» si giustifica Giovanni, che intanto assume un’aria da sexual killer: «Volevo cose che lei non mi concedeva, volevo il preliminare spinto». Così l’ha portata in un locale di scambisti. «La prima volta le ho detto che andavamo a ballare, l’ho imbrogliata. Ma non è successo nulla». E poi? «Poi è diventato un gioco».
Gli occhi di Laura si accendono: «Ora scelgo io il single o la coppia con cui farlo e lui si arrabbia». Mai nessun fastidio? «Odio quelli che dicono le parolacce a mia moglie durante il rapporto sessuale». Il discorso si fa serio. E imbarazzi, mai? «Una volta abbiamo incontrato il datore di lavoro di mio figlio con sua moglie, ma nessuno aveva interesse a parlarne, dopo». E a casa come va? «Facciamo sempre sesso, quando lei stira le salto addosso e le ricordo cosa ha fatto nel locale la sera prima. Funziona». Vi sentite una coppia normale? «Sì».

Guarda e scopri chi sono gli italiani a letto nella GALLERY

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