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domenica 2 dicembre 2007

L'Onu al Papa: le Nazioni unite si fondano sui diritti umani.

(La Gazzetta del Mezzogiorno) «Benedetto XVI ha ragione». Fahran Haq, uno dei portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon, non si difende dal monito che il Pontefice ha pronunciato questa mattina, denunciando il paganesimo della politica internazionale e il rischio del relativismo morale nell’attività alcune organizzazioni internazionali, inclusa l'Onu.
«E' certamente vero - dice Haq ad Apcom - le Nazioni Unite sono un’organizzazione fatta di governi. Ma in sessant'anni abbiamo cercato di includere sempre di più le persone, di ascoltare le indicazioni delle diverse società, di dare peso alle organizzazioni non governative, e al mondo accademico in tutto ciò che facciamo».
Il relativismo morale? «C'è. Ma è purtroppo necessario fare i conti con una sfida continua per noi, quella di mettere d’accordo molti governi. Ma ci sono valori che l’Onu difende al di là di questa necessità di compromesso. Ad esempio la dichiarazione sui diritti dell’uomo, che è una delle pietre angolari su cui poggia l'organizzazione. Ci sono molti paesi che non aderiscono a determinati trattati, ma l’Onu comunque li lega in una rete comune e nei confronti di quei governi noi prendiamo posizione».

Il Papa ha denunciato la logica relativistica che caratterizza il dibattito internazionale e, di fronte alle tante problematiche e sfide che devono affrontare le Nazioni Unite e le altre organizzazioni internazionali e regionali, investe le organizzazioni non governative cattoliche di una missione da realizzare di concerto con la Santa Sede: «Promuovere uniti quei principi etici non negoziabili».

La formula è quella utilizzata nei sacri palazzi per indicare la promozione della vita («no» ad aborto, eutanasia ed esperimenti sugli embrioni umani), della famiglia (rifiuto delle unioni omosessuali) e della libertà di educare i propri figli alla fede cattolica. Una linea di pensiero entrata più volte in collisione, in passato, con la diplomazia internazionale.

Il Pontefice lo ha detto ricevendo, per la prima volta, alcune ong cattoliche (tra le altre Caritas Internationalis, New Humanity, Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche, Imcs-Pax Romana) questa mattina. «Spesso - ha detto - il dibattito internazionale appare segnato da una logica relativistica che pare ritenere, come unica garanzia di una convivenza pacifica tra i popoli, il negare cittadinanza alla verità sull'uomo e sulla sua dignità nonché alla possibilità di un agire etico fondato sul riconoscimento della legge morale naturale».

Dopo i primi lanci di agenzia relativi al discorso del Papa il direttore della sala stampa vaticana è intervenuto per precisare che quello di Benedetto XVI - che ad aprile interverrà a New York all’assemblea generale delle Nazioni Unite - non era un attacco all’Onu. «Il Papa non ha affermato che il relativismo morale domina le Nazioni unite e le altre organizzazioni internazionali ma che spesso il dibattito internazionale appare segnato da una logica relativistica», ha sottolineato padre Federico Lombardi.

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