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giovedì 4 ottobre 2007

Sbarca a Firenze la mostra gay dello scandalo.

(Albina Olivati - Il Resto del Carlino) Pensata a Milano, approda a Firenze. La mostra sull’omosessualità “Vade retro”, voluta dall’assessore alla Cultura, Vittorio Sgarbi, e oscurata dal sindaco, Letizia Moratti, sarà aperta nella Palazzina Reale della stazione di Santa Maria Novella (dal 23 ottobre al 6 gennaio), spazio neutrale concesso in affitto dalle Ferrovie. L’organizzazione della rassegna è di Artematica, mentre il patrocinio del Comune è ancora al vaglio dell’assessore Giovanni Gozzini. Tutto è legato all’esposizione dell’opera di Paolo Schmidlin, “Miss Kitty”, con ritratto un soggetto che assomiglia al Papa. «L’esposizione sarà integrale — ha spiegato Sgarbi — ma stiamo vagliando se includere l’opera che ha suscitato lo scandalo». Intanto, si parla della possibilità di isolare “Miss Kitty” in una stanza protetta da una tenda, ad uso esclusivo di chi vuole visitarla. Le decisioni definitive saranno prese nelle prossime ore.
La mostra arriva a Firenze dopo una serie di sì e di no. In un primo tempo, sembrava che dovesse andare a Napoli, ma la richiesta di 300 mila euro di affitto ha gelato gli entusiasmi, poi è stata la volta di Taormina. «Io ero propenso a partire da lì» - ha confermato l’assessore Sgarbi, ma Andrea Brunello, l’amministratore delegato di Artematica, stava trattando con Campione d’Italia. Il presidente del casinò era d’accordo a ospitarla, sembrava tutto fatto, ma anche quella giunta comunale ha arricciato il naso, per cui si è bloccato tutto.

Padova ha mostrato le stesse perplessità, mentre la città di Savona si è dichiarata disponibile. Gli organizzatori però hanno rifiutato l’offerta, perché la rassegna sarebbe stata troppo ristretta. Perfino dalla provincia di Sondrio, da Tirano, è arrivato un sì, ma il proprietario del palazzo, in cui sarebbe stata allestita la rassegna, ha avuto il pollice verso dall’amministrazione comunale. Si sono fatte avanti Campobasso e Isernia, come l’Istituto culturale italiano a Londra, dove probabilmente andrà. Una richiesta è giunta da San Paolo del Brasile. Nella lista figurano pure comuni vicini a Milano come Sesto San Giovanni e Arconate, rifiutati perché si cercava un respiro più ampio.

Vittorio Sgarbi non ha abbandonato l’idea di Taormina: «Avrà la mostra in seconda battuta. Firenze mi sembra comunque una soluzione onorevole, anche se mi sarebbe piaciuto partire da Milano». Su come andrà la rassegna non ha dubbi: «Sarà un successo» e invita a valutarla dopo averla visitata: «Non prima, come ha fatto anche l’assessore Gozzini, che non era contrario ai principi della mostra, ma non l’aveva mai vista. Poi però si è convinto». Tra proposte e rifiuti, il bilancio, per l’assessore milanese, non è negativo: «Le soddisfazioni sono arrivate da amministrazioni disponibili» mentre «alcuni entusiasmi sono stati spenti dalle giunte locali». Alla fine, la vede come una vicenda di costume, che non andrebbe enfatizzata.
L’ultima parola spetta infatti al pubblico.

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