(Avvenire - Daniele Zappalà) È stato un incontro speciale e denso di significati quello che la Conferenza episcopale francese ha ospitato ieri mattina nella propria casa madre dell’avenue de Breteuil, a Parigi. Tra i partecipanti accolti dal cardinale Jean-Pierre Ricard, arcivescovo di Bordeaux e presidente dell’episcopato transalpino, era ospite d’onore il patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II.
Il viaggio in Francia del patriarca della più grande Chiesa ortodossa è stato l’occasione per una serie d’incontri anche col mondo politico, a partire dal presidente francese Nicolas Sarkozy. Fin dal discorso tenuto a Strasburgo al suo arrivo in Francia però Alessio II aveva chiarito le ragioni eminentemente spirituali che l’hanno spinto ad accettare l’invito offerto dai vescovi francesi. Il patriarca si è in particolare augurato che «l’incontro con i vescovi e i fedeli della Chiesa cattolica porterà frutti e contribuirà all’avanzamento del dialogo fra ortodossi e cattolici in Europa e nel mondo». L’incontro di ieri si è aperto con un intervento di benvenuto del cardinale Ricard centrato sulla storia degli ultimi decenni dell’ecumenismo in Francia e in Europa, così come sui «vecchi legami» fra cattolici e ortodossi russi. «Oggi, nel rispetto, la benevolenza e la stima reciproca – ha detto il porporato –, possiamo condividere i frutti spirituali di rinnovamento nella fede e di dinamismo evangelico che lo Spirito santo non cessa di far crescere in ciascuna delle nostre Chiese».
Alla fine del suo discorso, il cardinale ha espresso la speranza di un incontro fra papa Benedetto XVI e Alessio II. Un incontro che potrebbe diventare «il punto di partenza comune di un lungo cammino da percorrere assieme al servizio di Dio e al servizio di tutti gli uomini».
Alessio II ha chiarito a più riprese negli ultimi giorni che «non esclude affatto» questa prospettiva: «Forse non fra un mese, ma fra un anno o due.
Nondimeno, occorre prepararsi con cura, togliere tutte le difficoltà», ha detto alla stampa francese. Per il patriarca, una comune proclamazione dei valori evangelici trova oggi il suo fondamento «nella prossimità delle posizioni della Chiesa ortodossa russa e della Chiesa cattolica romana su numerose questioni attuali».
Ieri mattina riuniti attorno alla stessa tavola, c’erano 26 alti esponenti cattolici, protestanti e ortodossi. A cominciare dal cardinale Roger Etchegaray, presidente emerito dei Pontifici Consigli della Giustizia e della Pace e «Cor Unum», da monsignor André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, dal cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione. Per il Patriarcato di Mosca era presente anche il metropolita di Smolensk e Kaliningrad, Kirill.
È nel tardo pomeriggio, sempre a Parigi, che il patriarca di Mosca ha partecipato al rilevante evento ecumenico che ha ufficialmente motivato il suo viaggio in Francia.
Monsignor Vingt-Trois ha infatti invitato Alessio II a una cerimonia nella Cattedrale di Notre Dame per una preghiera comune davanti alla Corona di spine del Cristo. Un incontro ecumenico, aperto ai fedeli, che ha avuto come momenti iniziali lo scambio dei doni e la lettura del Vangelo. La preziosissima reliquia della Passione giunse in Francia nel XIII secolo direttamente da Costantinopoli. Posta oggi sotto la protezione dei cavalieri del Santo Sepolcro, viene generalmente esposta ai fedeli ogni primo venerdì del mese e ogni venerdì di Quaresima.
Salvo occasioni speciali come quella di ieri, che ha subito spinto diversi autorevoli osservatori a sottolineare il carattere «storico» di un viaggio senza precedenti. Ieri mattina l’incontro del patriarca ortodosso di Mosca con il cardinale Ricard e il presidente della Repubblica Sarkozy Poi nella cattedrale di Notre Dame con Vingt-Trois davanti alla Corona di spine.
© Copyright Avvenire, 4 ottobre 2007.
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