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giovedì 4 ottobre 2007

Chiuse le indagini sul gruppo naziskin. Pronti 24 avvisi di garanzia.

La Pm ha notificato l'avviso di fine indagine agli indagati. Ad alcuni membri del gruppo e' addebitata una serie di atti intimidatori e aggressioni tra Bologna e provincia a partire dal 2003.
Nel mirino extracomunitari, omosessuali ed ebrei.


(Il Resto del Carlino) Ventiquattro sui 28 indagati riceveranno nei prossimi giorni dalla Procura di Bologna gli avvisi di garanzia per l'inchiesta sul gruppo di naziskin accusato di aver messo in piedi un'associazione ispirata all'ideologia nazifascista e finalizzata all'incitamento all'odio razziale. La Pm del capoluogo emiliano, Morena Plazzi, ha notificato l'avviso di fine indagine agli indagati. Per quattro di loro e' stata invece chiesta l'archiviazione.

Lo scorso tre agosto, in un'operazione congiunta di polizia e carabinieri di Bologna, erano finiti in carcere, e lo sono tuttora, Alessandro Carapezzi, 34 anni, di Sasso Marconi (considerato il leader del gruppo) e Alessandro Limido, ventottenne di Varese. Gli arresti domiciliari erano invece scattati per Fabio Carlini, 33 anni, di Mirabello (Ferrara).

Secondo l'inchiesta della Procura, i tre sono i promotori di un'associazione che aveva lo scopo di pianificare e commettere reati o semplici contravvenzioni determinati da motivazioni di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Nel corso dell'inchiesta, che ha potuto contare su intercettazioni telefoniche e perquisizioni, il magistrato ha modificato il capo d'imputazione di Fabio Bolognini, 27 anni, di San Benedetto Val di Sambro, sull'Appennino bolognese, ritagliando anche per lui un ruolo di primo piano nell'organizzazione. Secondo l'accusa, era colui che teneva i contatti con gruppi d'ispirazione nazista, europei ed extraeuropei, per raccogliere fondi attraverso concerti e propagandare teorie sulla purezza della razza. Un'attivita' che avrebbe trovato ampi consensi in Germania dove Bolognini era in collegamento con un giovane naziskin accusato di tentato omicidio. Tutti gli indagati, chi come promotore chi come semplice partecipante, devono rispondere sia di associazione per delinquere semplice, sia di quella finalizzata ad incitare violenza e discriminazione, secondo quanto previsto dalle 'legge Mancino', la 205/93, che punisce chi istiga all'odio per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.






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