(Un belle histoire blog) Non so se avete sentito la storia di questo blog.
"Mastella Ti Odio" è un blog nato con intenti puramente satirici che commenta articoli, apparizioni tv, post del blog ufficiale accompagnando il tutto con spassosi fotomontaggi. Intenti che il lardoso trasformista ceppalonico (ci adattiamo ai suoi modi rudi) che sappiamo non esser dotato di una grande dose di autoironia, come immaginerete, non ha gradito, tanto da denunciare i proprietari del blog alla Polizia Postale richiedendone l'oscuramento.
Questi ultimi si sono immediatamente informati interpellando Google (il blog è su Blogspot) sulla possibilità di oscurare il blog. Ora il blog, potete vederlo coi vostri occhi se la mannaia della censura mentre vi scrivo non ha già iniziato a cadere impietosa anche sulle teste di noi blogger, non viola in alcun modo il codice civile nè il codice penale.
Il blog non si propone come il blog ufficiale di Mastella (peraltro citato nei post e nei link del blog satirico... se volete farvi due risati, scrivere al senatore dalla censura facile potete farlo QUI) , errore fatto dagli stessi autori che avevano in quel caso impersonato un "Fake Casini" e che si son beccati (in quel caso per me a ragione) una querela per aver tentato di passare per Pierferdy che ovviamente non c'ha visto più dall'incazzatura che s'è preso. Tantè che invece il blog in questione è invece scritto sin dall'inizio in terza persona, quindi non si creano proprio dubbi di sorta. Il blog non inneggia alla violenza, l'odio (cercare sul dizionario la parola "odio") non viola di per se nessuna legge e manifestare apertamente il proprio odio ed il proprio dissenso nei confronti di qualcuno non dovrebbe costituire reato ma quella libera manifestazione del proprio pensiero garantita dalla Costituzione che ci permette di star qui a sparare talvolta minchiate e talvolta cose più serie. Non sussiste calunnia perchè il blog dice, riporta e commenta solo ed esclusivamente cose vere. Blog e siti di questo genere che bersagliano impietosamente politici e personaggi noti in altri paesi spopolano e a nessuno verrebbe in mente di farli chiudere (uno per tutti è http://whitehouse.org che prende in giro http://whitehouse.gov, il sito ufficiale della Casa Bianca) , a meno di non voler scatenare rivolte epocali. Intanto, appoggio chi chiede come mai la Polizia Postale non si occupi di oscurare siti come quello del neonato Partito fascista Repubblicano (quello sì fuori legge...e costituzionalmente). Nel frattempo qualcun altro spera che, trovandosi i server di Blogspot in California, l'azione legale intraresa non possa andare a buon fine. Il problema di fondo è che la chiusura, peraltro del tutto ingiustificata, di un blog creerebbe un precedente pericolosissimo che non sarebbe esattamente una botta di salute per un paese come il nostro che sembra poter contare ormai solo su internet come canale di libera informazione, oltre che di opinione. Faccio notare che la strada che si profila all'orizzonte ci avvicina molto più a paesi dove son presenti dei regimi (vedi Cina dove non solo la censura e all'ordine del giorno ma dove da poco, non è più possibile mantenere l'anonimato sul proprio blog) che a paesi liberi dove un personaggio pubblico discusso ma allo stesso tempo autoironico ed intelligente su una cosa del genere si sarebbe fatto una grossa e grassa (sic!) risata. Senza contare che non si sarebbe mai permesso di dire esplicitamente o meno che "gli affari suoi" non son cose che riguardano il paese. P.S. E' di stamattina la notizia che, dopo l'ennesimo salvataggio del Governo *per il rotto della cuffia*, il Mastellone sia stato richiamato d'urgenza dagli studi di Porta a Porta (dove era ospite ad una puntata sui compensi dei politici dichiarando "ci danno un pò meno del dovuto") per partecipare alla terza votazione consecutiva sulla fiducia a Visco. Ma ve pare normale
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1 commento:
Il ministro Mastella e gli sgherri manzoniani.
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