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venerdì 12 ottobre 2007

GayToday tira le sue conclusioni sui candidati alle primarie del Pd.

A poche ore dal voto per le primarie del Partito Democratico si conclude la nostra iniziativa “Chiediamoglielo!” che ha raccolto, dal nostro aggregatore GayToday, domande da porgere ai candidati alla segreteria nazionale del Partito Democratico relative alle questioni dei diritti civili per gay, lesbiche, bisessuali e transgender in Italia.

I quesiti, chiari e diretti, hanno ricevuto risposte non solo lontane dalle istanze e dalle richieste della comunità GLBT, ma articolate con preoccupante vaghezza e approssimazione.
Nonostante i molti solleciti della redazione, Rosy Bindi non ha fatto pervenire risposte, risultando così l’unica candidata che in questa campagna elettorale non ha avuto alcun confronto con la comunità GLBT.
Walter Veltroni, ha ritenuto esaustive le indirizzate al coordinamento GayLeft dalle pagine de L’Unità - seguite alle imbarazzanti affermazioni del suo comitato elettorale che parlavano di “rispetto e feste per i gay”. Le domande poste erano molto più circostanziate e dirette,
nate dalla Rete e non da un interlocutore “interno” come i rappresentanti di GayLeft; a tal proposito quella del sindaco di Roma è chiaramente una non-risposta.
Enrico Letta, vago sull’omofobia, si dice contrario a matrimonio omosessuale e adozioni, così come PierGiorgio Gawronski si richiama a una non meglio definita “prudenza” e a un’ambigua “precauzione” in tema di omogenitorialità e fecondazione assistita.
Mario Adinolfi, il primo a rispondere, per il matrimonio fa appello a un improbabile referendum interno, dimenticandosi, ancora una volta, di esprimere la sua posizione.

Riassumendo: posizioni vaghe per quanto riguarda la lotta all’omofobia; i Dico presentati come massimo riconoscimento cui una coppia omosessuale può aspirare; omogenitorialità negata in ogni sua forma e nessun cenno di aver compreso che questa è già una realtà; legge sulla fecondazione assistita da non ritoccare o quasi; vaghe speranze per i transessuali sul cambiamento dei dati anagrafici, anche senza ricorso all’operazione di cambio sesso.

L’atteggiamento complessivo di indifferenza, a volte ostilità e, come si evince dalle risposte, scarso approfondimento dei problemi, ci delude e ci amareggia profondamente, lasciando poche speranze sulle reali possibilità del nuovo partito di rispondere alle esigenze di una comunità che probabilmente cercherà altri referenti politici.

Su diritti civili, laicità, libertà, autodeterminazione e protezione per le persone GLBT e per le donne, il Partito Democratico sembra esprimere posizioni di gran lunga più
conservatrici di tutti i principali partiti socialdemocratici e liberali europei, almeno stando alle
affermazioni dei candidati in lizza per la segreteria. Una collocazione che fa presagire le difficoltà e criticità di gestione futura del partito e le difficoltà di fornire un progetto in grado di rispondere alle sfide del prossimo futuro e a riavvicinare la politica al sentire di cittadini e cittadine.
La Redazione di GayToday

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Diciamocelo, un editoriale veramente esilarante quello di GayToday.
Esilarante perchè da quelle parti sono per la maggior parte di sinistra per cui l'iniziativa "Chiediamoglielo!" alla fine risulta essere solo un atto "dovuto", di "maniera".

Cosa si aspettavano di trovare in un futuro partito che sarà posizionato più verso un centro moderato e formato da catto-comunisti che rappresentano la parte più conservatrice e meno progressista del paese?


Se hanno voluto cercare una conferma al dubbio dei gay italiani che il centrosinistra cerca solo i loro voti l'hanno definitivamente avuta.
No, da questo Partito Democratico non avremo nulla
di buono se non miseri palliativi.

Siamo alle solite: la destra ci insulta e la sinistra ci sfrutta.
Chi è tra i due il migliore per noi gay?


La redazione di Notiziegay.

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