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venerdì 12 ottobre 2007

Partiti e web, chi naviga e chi naufraga.


(Panorama) Mentre l’antipartitismo e il movimento dei “vaffa” hanno come mezzo principe di diffusione il web, i partiti politici per lo più naufragano, si arenano o galleggiano nella Rete. Mentre ogni post sul blog grilliano si riempie di migliaia di commenti, molti dei siti di partiti neanche sanno cosa siano i commenti e l’interattività tipica del web 2.0 (molti forse faticano anche a capire cosa sia il web 2.0). È questo quello che traspare dal Monitoraggio 2007 dei portali politici svolto dall’Università di Udine (qui in pdf), guidato dal professor Francesco Pira, che già aveva svolto un’indagine simile sui portali dei ministeri italiani e dei principali esecutivi europei.

“In generale i siti sono fermi, non si è vista nessuna evoluzione sull’interattività se non addirittura qualche regressione; - afferma Pira - mancano gli strumenti di interazione vera per fare proposte e dialogare. I partiti che hanno inserito i blog in molti casi non li gestiscono in modo adeguato. Altri hanno fatto la scelta di linkare a community esterne”.
Gli unici a raggiungere ampi consensi sono i siti personali di due politici, uno di centrosinistra e uno di centrodestra: quello di Antonio Di Pietro (guarda caso uno dei pochi non invisi a Beppe Grillo e aperto a discorsi anti-casta) e quello di Antonio Palmieri, onorevole di Forza Italia, che hanno raggiunto punteggi tra l’ottimo e il buono. Il primo, che ha creato una bella community con molti commenti, brilla in qualità dei contenuti e in comunicazione interattiva; il secondo, che è stato attento a inserire il CommentAudio ed è passato al blog, ha i suoi meriti in grafica e contenuti. Si inserisce tra i due, come migliore sito di partito, il portale della Margherita, “con una community vivace e partecipativa”, si legge nei risultati del Monitoraggio.

Maglietta nera invece per Repubblicani Europei e Italia dei Valori (”tutta un’altra storia rispetto al blog, contenuti non aggiornati, organizzazione degli stessi carenti, poca interattività”), che non strappano la sufficienza e sono in fondo alla classifica. Poco meglio, con una sufficienza risicata, Lega Nord, Alleanza Nazionale, Comunisti italiani, Federazione Verdi, Sdi, Udeur. Le carenze internettiane non hanno colore politico. Senza parlare dell’Msi, addirittura non dotato di sito internet. Per Lega Nord “usabilità scarsa, contenuti sparsi in una serie di pagine web esterne al sito che costringono a un continuo andirivieni”. Il sito dei Verdi è cresciuto nei contenuti ma non nell’organizzazione, “troppi banner e bottoni”. Quello di An buono per l’archivio multimediale ma ciò che “proprio no va è l’interazione”.

E le due maggiori forze politiche italiane, Forza Italia e Ds? I due se la cavano con un buono. E con loro debutta bene anche il neonato Partito Democratico, all’interno dell’Ulivo: “molti i materiali e le risorse finalizzate al 14 ottobre; sull’interattività le gallery fotografiche e i video sono alimentati con le immagini democratiche degli utenti”. Per Forza Italia “il sito non cresce e l’interattività è un po’ a senso unico, aderisci ma non c’è uno spazio per le proposte”, ma è stato annunciato un nuovo portale. Il sito dei Ds è completamente ristrutturato, ma non ancora a regime, con il tallone d’Achille dei blog, “poco aggiornati e poco frequentati”.
Poco più della sufficienza per Radicali, Udc e Rifondazione Comunista. Almeno non dovranno vedersela con gli esami di riparazione…

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