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mercoledì 9 luglio 2008

I cattolici rimangono divisi sui profilattici. Ma nel 2000 dopo la GMG ritrovati migliaia di profilattici usati.

(Peter Mayer - Brisbane times via Italia vista dall'estero) La leggenda narra che i netturbini di Roma abbiano fatto una scoperta sorprendente al termine della Giornata Mondiale della Gioventù del 2000.

Centinaia di migliaia di giovani cattolici erano accorsi nella capitale italiana per partecipare alle celebrazioni culminate con la messa presieduta da Papa Giovanni Paolo II. Quando l’evento terminò, i netturbini setacciarono i rifiuti lasciati sul campo trasformato da migliaia di partecipanti in un gigantesco campeggio per la settimana di festa religiosa. La loro scoperta: migliaia di profilattici usati.

I critici della visione dottrinale del controllo delle nascite e del sesso al di fuori del matrimonio - che considera peccato usare il profilattico - hanno brandito la notizia in trionfo. Era la prova, secondo i critici, che molti giovani cattolici si stavano liberando di quegli aspetti della propria fede considerati reazionari, tanto facilmente quanto dello stigma verso i profilattici.

Rappresentanti della Diocesi di Roma, il cui vescovo è il papa, hanno negato furiosamente la notizia. L’hanno definita una “leggenda metropolitana” e hanno accusato i media di “fabbricare prove” riferendosi alle immagini che accompagnavano i servizi televisivi.

Per certi aspetti, la disputa continua ancora oggi in Italia.

Emma Bonino, ex ministro e leader dell’ultra secolare Partito Radicale, vi ha fatto riferimento molte volte durante le campagne - per ora infruttuose - per il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto e omosessuali. I politici cattolici che si oppongono a questa legge, sulla base del fatto che andrebbe contro all’”eredità religiosa” del paese, sono colpevoli della stessa ipocrisia che affligge coloro che hanno deciso di ignorare il campo di Tor Vergata tappezzato di profilattici, ha detto la Bonino. Sebbene la contraddizione sottolineata dalla Bonino e da altri forse non stupisca poi molto, trattandosi dell’Italia, un paese dove il 90% della popolazione si definisce cattolico.

La nudità dominava l’arte del Rinascimento in un’era in cui gran parte del paese era direttamente governata dagli stessi papi responsabili anche della maggior parte delle commissioni di quelle sculture e affreschi. Oggi, ballerine succinte sono una routine nelle tribune televisive assieme ai politici democristiani. Sembra che la Chiesa Cattolica riesca, nel suo paese natale, a coesistere con la sessualità esplicita, per lo meno a un livello superficiale. A livello più sostanziale c’è il fatto che gli italiani hanno uno dei tassi di nascita più bassi del mondo, il che indica che per la maggior parte di loro il sesso è un atto separato dai fini strettamente legati alla procreazione all’interno del matrimonio come definito dal Vaticano.

Questo a dispetto dell’enciclica del 1968 di Papa Paolo VI, che etichettava la contraccezione come un peccato grave, opinione ribadita da Papa Giovanni Paolo II. Tuttavia, problemi moderni come l’AIDS hanno posto nuove sfide al divieto della chiesa sui profilattici, specialmente nei casi in cui l’infezione del virus minaccia persone che altrimenti vivrebbero seguendo le direttive vaticane di mantenere il sesso dentro i confini del matrimonio. Un esempio citato frequentemente riguarda il caso di un partner, colpito dall’infezione durante una trasfusione di sangue, che rischia di contagiare l’altro attraverso un rapporto non protetto.

Giovanni Paolo fu irremovibile, applicando anche in questo caso lo stesso precetto che il Vaticano prevede in caso di sesso al di fuori del matrimonio: astinenza totale.

Sorprendentemente, data la sua reputazione conservatrice, Papa Benedetto XVI ha commissionato, al principio del 2006, uno studio sull’uso dei profilattici nella battaglia contro l’AIDS, alimentando le speranze di molti, incluso organizzazioni sanitarie che operano nelle zone maggiormente colpite dell’Africa, che il divieto della Chiesa sarebbe stato tolto. Due anni dopo, non sembra che le cose siano destinate a cambiare.

Tale situazione ha provocato le proteste degli attivisti che si sono organizzati per distribuire profilattici gratis ai partecipanti della Giornata Mondiale della Gioventù 2008, che si svolge a Sidney dal 15 al 20 luglio. Sacrilegio ancor peggiore, per alcuni osservatori cattolici, sarebbe la decisione di alcuni bordelli di Sidney [dove la prostituzione è legale, N.d.T.] di reclutare personale extra prevedendo buoni affari durante l’evento.

Papa Benedetto ha fatto riferimento all’AIDS in incontri avuti recentemente con ambasciatori africani alla Santa Sede, ma non ha lasciato trasparire alcuna intenzione di modificare la posizione sui profilattici.

Ha detto loro che la Chiesa avrebbe “continuato ad assistere coloro che soffrono di AIDS e le loro famiglie.” Ma il pontefice ha anche detto che, mentre la medicina e l’educazione hanno un ruolo nel combattere la malattia, “la condotta sessuale promiscua è la radice di molti mali morali e fisici e deve essere sconfitta con la promozione di una cultura di fedeltà matrimoniale e integrità morale.”

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1 commento:

NoirPink - Modello PANDEMONIUM ha detto...

Arriva S.S. Ratzinger in Australia per celebrare la Giornata della Gioventù. E noi festeggiamo questo evento con un bellissimo cortometraggio che, appunto, arriva proprio dall'Australia e parla di giovani. Si tratta dell'emozionante "Oranges" di Kristian Pithie.

http://noirpink.blogspot.com/2008/07/cinema-oranges.html