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mercoledì 9 luglio 2008

Veltroni rompe con Di Pietro. Apre a Casini e sgrida il Cav.

Walter Veltroni a Matrix

(Vasco Pirri Ardizzone - Panorama) Piazza Navona è stato uno spartiacque. Non si torna più indietro. E quindi rottura con Di Pietro, senza appello. Walter Veltroni a Matrix ha tagliato i ponti con l’ex pm. Una settimana dopo il forfait di Silvio Berlusconi, il leader del Pd va davanti alle telecamere Mediaset di Enrico Mentana per condannare la manifestazione di piazza Navona e per lanciare un ultimatum all’ormai ex alleato Tonino: “Scelga tra Beppe Grillo e il Pd”. Durante la trasmissione arriva la replica pronta dell’ex pm: “Io non mi dissocio dal senso vero delle parole di Beppe Grillo, dalle parole di Travaglio e dalla piazza”. E allora Veltroni dà l’ultimo colpo, stavolta definitivo: “Ne prendo atto. È una decisione politica definitiva. Un elemento di chiarezza”.

Veltroni è stato molto duro nel giudizio su Di Pietro e sulle esagerazioni della manifestazione di due sere fa spiegando di essere contento per non aver portato il partito in piazza “altrimenti oggi il Pd sarebbe un cumulo di macerie”. E poi ancora contro il leader Idv: “Io lezioni di etica politica da Di Pietro faccio fatica a prenderne. La contraddizione è sua: deve dire se vuole continuare a fare manifestazioni con Travaglio e Grillo o se tornare nel recinto riformista. Deve decidere se stare con chi insulta il capo dello Stato o con noi”. Insomma dopo piazza Navona non si torna più indietro: “Dopo quella piazza” ha aggiunto Veltroni “cambia tutto”. Per Veltroni non è questo il modo utile per fare l’opposizione a Berlusconi. Il no-Cav day si è trasformato in pro-Cav day. “Hanno fatto tutto quanto di meglio lui potesse aspettarsi: a piazza Navona sembrava ci fosse una sceneggiatura scritta da Berlusconi”. Invece, per contrastare l’esecutivo di centrodestra l’ex sindaco di Roma dà appuntamento al 25 ottobre per una protesta di piazza (rigorosamente educata e riformista) autunnale.

La rottura con Di Pietro e l’Idv però lascia la porta aperta a Leoluca Orlando per la presidenza della Vigilanza Rai: “Orlando era in piazza, ma ha preso le distanze dagli attacchi a Napolitano e al Vaticano, e anche se non ha preso le distanze dagli attacchi a noi, noi siamo leali e non cambiano la nostra posizione e lo voteremo”. Nel corso della trasmissione di Mentana il leader dell’opposizione ha anche attaccato il premier. Per Veltroni l’immagine dell’Italia all’estero è bassa “per colpa dei frizzi e dei lazzi di Berlusconi”. Poi un consiglio: “Se lo stesso impegno che mette nei processi o per salvare Rete 4 lo mettesse sui provvedimenti per i salari e le pensioni sarebbe un bene per il Paese”. E proprio sulle questioni economiche lascia la porta aperta al dialogo con la maggioranza: “Se arriva una misura per aumentare gli stipendi noi la votiamo”. Finale con attacco anche alla Sinistra Arcobaleno che in questo periodo sta celebrando i suoi congressi: “Partiti di lotta e di governo non ne esistono più. Non ci si può alleare con Grillo per battere Berlusconi. Quei congressi devono sciogliere un nodo: vogliono stare dalla parte dei riformisti, seppure con posizioni più radicali, o vogliono essere alternativi?”.
Contemporaneamente alla tirata d’orecchie alla sinistra Veltroni ha tenuto aperta la porta a Casini e all’Udc: “Con Casini dialoghiamo, anche se nel suo partito c’è chi come Cuffaro fa l’alleanza con il centrodestra in Sicilia”. Veltroni non ha fretta di fare un’alleanza con i centristi “vedremo in futuro se sarà possibile costruire qualcosa e una comune linea programmatica”, perché non ci sono scadenze elettorali a breve. Anche se, ha concluso minacciosamente il leader Pd, “questo governo non arriverà a fine legislatura”.

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