Una telefonata anonima ha avvisato i carabinieri. Spunta l'ipotesi del regolamento di conti.
(Marco Bardesono e Valerio Grosso - Cronaca qui) Potrebbe essere un regolamento di conti: il corpo di un uomo carbonizzato è stato trovato all'interno di un'auto bruciata nei boschi attorno a Rivarolo Canavese. La vettura, una vecchia Rover, risulta intestata a tal Purce Lazzaru Burcea, romeno di 59 anni. Il macabro ritrovamento è avvenuto attorno alle 19 di ieri in un impervio nei pressi del torrente Orco poco lontano da Rivarolo Canavese. Ad avvertire le forze dell'ordine una telefonata anonima che segnalava un'auto in fiamme sulla riva del fiume. Sul posto sono giunti i carabinieri della stazione di Rivarolo e del reparto operativo della Compagnia di Ivrea coordinati dal maresciallo Ignazio Mammino e dal luogotenente Maurizio Lamberti. Giungevano anche unità del vigili del fuoco chiamati a spegnere l'incendio. Domate le fiamme agli uomini dell'Arma si è presentata una scena raccapricciante: dell'automobilista restavano solo parte del tronco e la testa, entrambe carbonizzate che rendevano irriconoscibile il cadavere. Tant'è che uno dei militari che per primo si era avvicinato al corpo dell'uomo carbonizzato si è sentito male ed è crollato al suolo privo di sensi alla visione della scena. Il militare è stato immediatamente soccorso da un'unità del 118 e trasportato all'ospedale di Cuorgnè: le sue condizioni però non destano preoccupazioni. In un primo tempo si è pensato al suicidio, l'uomo avrebbe appiccato al fuoco alla sua Rover che successivamente è esplosa. Subito sono iniziate le ricerche di Lazzaru Burcea, ma dell'uomo domiciliato a Bosconero nessuna traccia. Ulteriori accertamenti e rapide indagini condotte febbrilmente dai carabinieri hanno riaperto ipotesi più inquietanti. A conferma che non si tratterebbe di un suicidio ma che dietro alla morte del rumeno ci possano essere retroscena criminali, l'arrivo sul posto anche del colonnello Crescenzio Nardone comandante territoriale dell'Arma e del capitano Michele Fanelli del reparto operativo dei carabinieri di Torino. A questo punto le ipotesi al vaglio dei carabinieri sono numerose e vanno dal regolamento di conti maturato nell'ambiente di traffico di stupefacenti, così come a quello dello sfruttamento della prostituzione. Ma non si esclude la possibilità che l'omicidio possa essere una vendetta tra omosessuali, è notorio infatti che il luogo dove è stato ritrovato il corpo del romeno è abitualmente frequentato da gay e femminielli. Solo a tarda ora sono giunti sul luogo del ritrovamento del cadavere il medico legale e il sostituto procuratore di Ivrea Francesco Saverio Pelosi e si è provveduto al trasferimento dell'uomo carbonizzato presso l'obitorio di Strambino, dove già nella giornata di domani si procederà all'esame autoptico. A Rivarolo Canavese la notizia si è subito diffusa. Sul posto sono giunte unità mobili della polizia municipale e il sindaco della città Fabrizio Bertot. A sostegno che si tratti davvero di un "grosso affare" l'arrivo in tarda serata anche di agenti della Squadra Mobile di Torino.
-
Nessun commento:
Posta un commento