Roberto Bolle Ambasciatore Unicef, durante una missione nella terra della povertà.
Roberto Bolle pensa al suo futuro. "Dopo la danza il cinema, perché no?".
Dopo l'esibizione per la regina Elisabetta e quella per il Papa, il primo ballerino della Scala sarà di scena sul sagrato del Duomo di Milano. Non esclude di poter seguire le orme di Nureyev e a Baryshnikov sul grande schermo.
(Quotidiano.net) "Ho ballato a Londra per la Regina, per il Papa, a Torino per le Olimpiadi. Quando a 11 anni, i miei genitori da Casale Monferrato mi hanno accompagnato a Milano per iniziare la Scuola della Scala, siamo andati come prima cosa in piazza Duomo. Ora danzerò sul sagrato, concesso in via eccezionale, di fronte a migliaia di persone. Me ne vorranno i piemontesi, ma nonostante le mie origini, mi sento milanese, Milano è la mia casa, la mia città". A parlare è Roberto Bolle, che si racconta in un'intervista esclusiva a 'Grazia'.
Classe 1975, primo ballerino della Scala ed étoile internazionale, Bolle danzerà il 13 luglio sul sagrato del Duomo di Milano (Roberto Bolle& Friends, ore 21.30; i biglietti gratuiti si ritirano presso l'Assessorato al Turismo, fino ad esaurimento; info: 02-795892).
Osannato ai livelli di Nureyev, ambasciatore Unicef, e ora anche testimonial per stilisti di fama mondiale, si dichiara molto felice che stia cambiando la considerazione dei ballerini uomini, poichè stanno abbandonando l'immagine elitaria che da sempre li contraddistingue e dice: "Quando ero a Hollywood sono stato invitato a molti party ed ero sempre l'unico ballerino. Se ci sono sponsor che credono nella danza, ben vengano. Sono i nuovi mecenati e la danza esce così dai suoi confini".
Una volta smesso di ballare, Bolle confida che il cinema potrebbe interessargli: "Il cinema?... Se ricevessi delle proposte interessanti, perchè no! Un'esperienza sporadica com'è successo a Nureyev e a Baryshnikov. Sono cresciuto con film come 'Il sole a mezzanotte' e 'Due vite, una svolta': fare film come quelli per me sarebbe un sogno".
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