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mercoledì 16 gennaio 2008

Sapienza, la "Porta Pia alla rovescia" rilancia i teocon.

(Maurizio Di Giacomo - Agenzia radicale) Uno degli effetti destinati a tenere banco della riuncia espressa da papa Benedetto XVI alla visita e al discorso fissato per il 17 gennaio a ''La Sapienza '', in seguito al ''niet '' espresso da 60 docenti di quell'ateneo, per lo più docenti di materie scientifiche, è il ritorno di fiamma dei teologi-conservatori. Tra questi spicca mons. Rino Fisichella, attuale rettore della pontificia Lateranense, che, in un'intervista al 'Corriere della Sera' in edicola oggi 16 gennaio 2008, stigmatizza la figura veramente triste collezionata da ''La Sapienza'' in questa circostanza, riuscendo, con tale mossa, a far dimenticare il ruolo da lui giocato nella catena di avvenimenti che hanno portato alla ''nota'' con la quale l'11 gennaio 2008 la sala stampa della Santa Sede ha ricentrato il significato del discorso del pontefice, il 10 gennaio 2008, alla giunta capitolina romana guidata dal sindaco Walter Veltroni.

Alla stesura della traccia del discorso di Benedetto XVI, che ha colpito per la durezza dei toni e per talune affermazioni (quali ''istituzioni sanitarie cattoliche sottoassedio'') alle quali hanno contribuito "tre tipi di inchiostri": quello del cardinale Camillo Ruini, vicario uscente del papa per la diocesi romana (Ruini resta nel suo incarico fino a fine agosto), quello di mons. Rino Fisichella e quello di mons. Guerino Di Tora, attuale direttore della Caritas diocesana romana.

Il fatto sorprendente che ha innescato le reazioni di una parte delle forse politiche capitoline al discorso effettivamente pronunciato dal papa è che il segretario di stato cardinale Tarcisio Bertone non ha potuto valutare in anticipo quella traccia. Allorché a livello di Oltre Tevere si è avuta la percezione che l'impatto del discorso di Benedetto XVI era stata calvacata politicamente dall'opposizione politica a Veltroni in Campidoglio, è maturata la decisione di convocare il cardinale Camillo Ruini in udienza dal pontefice. Il che è avvenuto l'11 gennaio 2008 con Ruini ad aprire le udienze di quella giornata.

Quello stesso giorno, per una mera coincidenza, è andato in udienza dal Papa anche il cardinale Agostino Vallini, presidente del tribunale supremo della Signatura Apostolica insieme all'ecclesiastico segretario dello stesso tribunale. (Il cardinale Vallini, originario di Poli, diocesi di Tivoli nel Lazio, da tempo viene sussurrato quale possibile successore di Ruini come vicario, benché accredidato di un carattere molto rigido che non favorirebbe il colloquio con un clero romano silente ma desideroso, per quanto si riesce a percepire, di vedere una diocesi più amalgata sotto il profilo sterettamente pastorale).

Questa é una cronaca che naturalmente i teologi neocon, siano essi vescovi o laici, non hanno interesse a ricordare. Essendo più fruttuoso nascondersi - come ha notato il prof. Adriano Prosperi inventore dell'immagine del 15 gennaio 2008 come una Porta Pia alla rovescia, - dietro il mantra della ''moratoria'' sul versante del ricorso all'aborto. Il che concretamente, in Italia, significa mettere fuori gioco la legge ''194''/78 che tutela la vita nascente e il ricorso all'interruzione volontaria della gravidanza.

Nei commenti odierni alla rinuncia di Benedetto XVI di parlare a ''La Sapienza'' furoreggia in prima linea l'ex presidente del senato, il senatore Marcello Pera di Forza Italia, mentore politico dichiarato di mons. Fisichella. Sul come sia nata la rinuncia del Papa le ricostruzioni giornalistiche più attendibili ruotano intorno a una telefonata del ministro dell'interno, Giuliano Amato, oltre le Mura Vaticane. Dubbi sulla sicurezza del pontefice non ce n'erano, come attestato anche dal responsabile dei servizi di sicurezza interni allo stato della Città del Vaticano, l'aretino Giani, proveniente dall'esperienza dei servizi di informazione della Guardia Finanza.

Incertezze sussistevano sul fatto, invece, che le forze dell'ordine italiane fossero in grado di impedire il dipanarsi di ''disordini"' in coincidenza con la vita del pontefice.

Infine va segnalato che persino Radio Radicale nella rassegna stamna di questa mattina alle 7,30, ha fatto riferimento a un articolo che spiega questa rinuncia pontificia come effetto del dualismo tra il cardinale Camillo Ruini e l'attuale segretario di stato cardinale Tarcisio Bertone. In realtà tale formula interpretativa, alla lunga, rischia di risultare fuorviante: ciò che sta avvenendo al di là delle Mura Vaticane è il risultato di dinamiche sotterranee ben più complesse.

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