(Fabrizio Graffione - Il Giornale) Pasero, Gibelli, Conti, Franchini, Aime, Casarino, Della Regione. Sono i nomi dei sette docenti universitari, tutti di Lettere e Filosofia, che hanno firmato il documento dei no global contro la visita del Pontefice a Genova in programma domenica 18 maggio. Gli anti papa sono riusciti perfino a arruolare il filosofo torinese Gianni Vattimo. Pure l'ex europarlamentare si è messo a contestare Ratzinger e a riempire le fila del pride laico. Così come hanno fatto i responsabili di altre associazioni. Da Arcigay alle Ninfe Arcilesbica, Azione Trans, Città partecipata, Usciamo dal silenzio, Lila, Humpty Dumpty, Assemblea antifascista, centri sociali Zapata e Terra di Nessuno, Laboratorio Buridda.
Il documento, con le firme in calce, è stato distribuito ieri pomeriggio dai giovani contestatori nella sede occupata dell'Humpty Dumpty di via delle Fontane, a due passi dall'università. Gli organizzatori dell'anti Papa day hanno poi confermato che il corteo ci sarà. Si muoverà da Sampierdarena, da piazza Frassinetti alle 10, fino a Caricamento per finire nelle facoltà universitarie. Ma siccome non si vuole offendere la fede di nessuno, almeno così dichiarano i giovani, o forse perché la questura non avrebbe comunque rilasciato il permesso, si organizzerà il giorno precedente, sabato 17. Una giornata di contestazione e basta, insomma. «Una mobilitazione per i diritti, le libertà e contro l'integralismo vaticano». Niente zone rosse. Niente azioni violente. Niente assalti e imboscate al corteo papale. Così rassicurano.
Tuttavia è previsto un picchetto davanti alla sede dell'ospedale Galliera, luogo significativo di contestazione perché è una struttura sanitaria presieduta dal cardinale Bagnasco e dove i medici non praticano aborti. Per il resto sono ancora in corso le trattative con il rettore dell'università genovese Gaetano Bignardi per la concessione delle aule e degli spazi per i dibattiti, le tavole rotonde, le feste, i film, come la proiezione del Caso Calvi, da organizzare a Lettere e Filosofia.
Ieri pomeriggio in quello «scagno» okkupato dai no global c'erano un pochino tutti i rappresentanti degli anti Papa. Le solite bandiere rosse e i soliti manifesti, da quelli cubani a quelli nordvietnamiti, fino a quelli attuali contro le politiche di Fassino e D'Alema. E anche uno, appeso alle pareti, particolarmente «violento» contro il Papa, fotografato prima da giovanissimo, con la divisa dell’esercito tedesco, e poi con l’abito talare. «Da soldato di Hitler a soldato di Hitler» era la vergognosa didascalia. Cui si aggiungeva un minaccioso «schiacciamo l’infame», poi coperto con un foglietto e un po’ di nastro adesivo. Roba simile a quella che viaggia sul web. Sul sito internet www.dirittinrete.it si spiega l'iniziativa di protesta e si può aderire al movimento. Basta cliccare a lato della fotina del giovane Ratzinger che, vestito da chierichetto, fa il saluto nazista.
«Da alcuni anni a questa parte - si legge sulla pagina di internet - assistiamo a un'offensiva clericale e integralista contro i diritti della persona che vede in campo tutte le strutture politico istituzionali della Chiesa e le sue articolazioni associazionistiche». «Non vogliamo fare ingerenza e rispettiamo la fede altrui», ripete ancora Luca Oddone del centro sociale Zapata.
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