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martedì 6 maggio 2008

Cei: Monsignor Bettazzi,denuncia in una lettera che i Vescovi hanno più simpatia per il centrodestra.

Per i vescovi il centrodestra si dichiara piu' severo nei confronti dell'aborto e dei problemi degli omosessuali.
(Asca) Una ''lettera aperta ai confratelli vescovi'', scritta in vista della prossima assemblea plenaria della Conferenza Episcopale Italiana: l'ha scritta il vescovo emerito di Ivrea, mons. Luigi Bettazzi, denunciando da parte dei vescovi italiani, malgrado l'ufficiale neutralita', ''una certa simpatia per il Centrodestra, forse perche', almeno apparentemente, si dichiara piu' severo nei confronti dell'aborto e dei problemi degli omosessuali e piu' favorevole alle scuole e alle organizzazioni confessionali''. ''Credo peraltro - aggiunge mons. Bettazzi, la cui lettere sara' pubblicata sul prossimo numero del mensile 'Mosaico di Pace' - che siamo stati meno generosi verso il Governo Prodi, non come approvazione della sua politica quanto come riconoscimento di un esempio di cattolicesimo vissuto, personalmente, familiarmente, programmaticamente, in situazioni e in compagnie particolarmente problematiche''. Scrive il vescovo, che e' anche presidente emerito di Pax Christi Internazionale, che ''in un mondo, come il nostro Occidente, dominato dal capitalismo, che sta impoverendo sempre piu' la maggioranza dei popoli, tra i valori 'non negoziabili', accanto alla la vita nascente e le famiglie 'regolari', va messo il rispetto per la vita e lo sviluppo della vita di tutti, in tempi in cui si allarga la divaricazione (gia' denunciata da Paolo VI nella 'Populorum progressio' quarant'anni fa!) tra i popoli e i settori piu' sviluppati e piu' ricchi e quelli piu' poveri e dipendenti, avviati a situazioni di fame inappagata e di malattie non curate''. Mons. Bettazzi denuncia anche la corresponsabilita' dei cattolici in fenomeni come il bullismo e il disagio giovanile: ''Mi chiedo - scrive - come possiamo meravigliarci che i giovani si frastornino nelle discoteche o nella droga, si associno per violenze di ogni genere, si esaltino nel bullismo, quando gli adulti, anche quelli che si proclamano 'cattolici', nel mondo economico e in quello politico danno troppo spesso esempio di arrivismo e di soprusi, giustificano la loro illegalita' ed esaltano le loro 'furberie', e noi uomini di Chiesa tacciamo per 'non entrare in politica', finendo con sponsorizzare questo esempio deleterio, che corrompe l'opinione pubblica e sgretola ogni cammino di sana educazione''. ''Ci stracciammo - conclude il vescovo - le vesti quando all'on. Prodi scappo' detto che non aveva mai sentito predicare l'obbligo di pagare le tasse; ma avremmo dovuto farlo altrettanto quando altri invitavano a non pagarle...''.

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