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martedì 5 febbraio 2008

Brescia diventa capitale del piacere. Anche di quello gay.

L’effetto-movida di piazzale Arnaldo è solo la punta di un iceberg che, passando dal capoluogo, si dilata fra il Garda e la gaudente Franciacorta.

(Massimo Tedeschi - Brescia Oggi) E adesso chi lo difende più il luogo comune della Brescia sobria e austera, morigerata e sparagnina? Chi la custodisce più l’icona della città dedita solo all’etica del lavoro, dello «sgobbo», del laurà?

Brescia si rivela un insospettato luogo del loisir, una città (e una provincia) dedita alla dolce vita fra pub e live club, disco bar e crazy pizza, show window e wine bar. L’effetto-movida di piazzale Arnaldo è solo la punta di un iceberg vasto e neppure troppo sommerso, che si dilata fra la zona del Garda e la gaudente Franciacorta, passando per il capoluogo che ai cultori della socializzazione da tavolo e da bancone offre una discreta gamma di show food (ovvero ristoranti trendy e con inclinazioni spettacolari) e drinking shop (concept store dotati di bar).

La Leonessa - qui sta la sorpresa - occupa posizioni di fascia alta per numero di locali citati e qualità dei giudizi nella «Guida al piacere e al divertimento» che per l’undicesimo anno arriva in libreria per la firma di Roberto Piccinelli e i tipi delle edizioni Outline. Una «Guida Michelin» dei locali di tendenza che snocciola duemilacinquecento indirizzi in tutta Italia. Un baedeker del tempo libero che non elenca prezzi e specialità gastronomiche degli esercizi citati, ma premia a colpi di stelle (da 1 a 5) l’originalità e il servizio, il pubblico e l’atmosfera. Insomma il «clima» che si respira entrando in un locale per un happy hour, un flute di bollicine, un piatto ricercato.

I dati quantitativi, per quel che riguarda Brescia, fanno una certa impressione. Dopo l’inarrivabile Milano siamo la provincia lombarda dove ci sono più occasioni per trascorrere svegli notti e serate: i locali censiti da Piccinelli sono 37 divisi fra città (15) e provincia (22).

A parte Milano (51 locali nella metropoli, 20 nella provincia) nessuno se la spassa più e meglio dei bresciani. Bergamo si ferma a quota 29 locali segnalati, Como a 26, Cremona a 20. Più staccati tutti gli altri.

Anche la distribuzione dei locali scelti da Piccinelli è emblematica. Descrive la mappa dei locali notturni, le rotte dei perditempo, le traiettorie dello svago: 11 locali sono distribuiti fra Sebino e Franciacorta (la vera Mecca del divertimento nostrano), 15 nel capoluogo, 3 nell’hinterland e 8 nella zona del lago di Garda, tutto sommato inferiore alla storica tradizione turistica che l’accompagna.

Laureato in giurisprudenza, giornalista e scrittore, Roberto Piccinelli si definisce «uno studioso della vita sociale e in particolare della vita notturna» e, sul proprio sito Internet, si qualifica come «sociologo del piacere». Ormai è accreditato come guru della materia, profeta di una disciplina che un po’ ha contribuito a inventare.

La sua guida conferma che, anche a Brescia, la dolce vita non pulsa più nelle discoteche. Fra i 37 locali bresciani segnalati ne figurano solo sei. Ci sono il Circus Beat Club di via Dalmazia (apprezzato per le «luci ambrate e l’arredamento scenografico, fatto di contrasti cromatici»), il Sesto Senso di Desenzano (di cui la guida decanta l’accesso possibile dal pontile a lago come pure «i bagni servizievoli con panni caldi ed essenze»), il Qi di Erbusco («teatralità, tecnologia e video-proiezioni perimetrali, unite ad un imponente impatto architettonico»).

Del Red Clubbing di Manerba Piccinelli cita gli «Old School Party», di Casa De Sica a Mazzano le frequentazioni vip (Raoul Bova, Fichi d’India «e pure Taricone»). Dell’Outlimits di Paderno Franciacorta vengono evidenziati l’«effetto provocante, ma domestico» e la clientela «sostanzialmente gay». Anche qui, una nota sui bagni: «Al centro, un grande cilindro in acciaio diventa un orinatoio, diviso al suo interno da una parete in cristallo trasparente, che finisce con il mettere le persone una davanti all’altra. Inibire o disinibire? In questo caso, il bagno funge da incontro tra trasparenze...».

Queste alcune curiosità della guida, le scoperte per chi nei locali di tendenza non va, le attrattive che tengono banco fra i nottambuli. I quali, alla fine, hanno un unico dilemma: «Stasera ci vediamo... da?».

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