(Il Messaggero) Le parole di Bagnasco, soprattutto quelle pronunciate su legge 194, famiglia, unioni di fatto e divorzio hanno ovviamente provocato una serie di reazioni da parte di vari esponenti politici.
«Ingerenze intollerabili». «Le modalità, la frequenza e i toni degli interventi del Vaticano comportano una gravissima lacerazione del confronto nella società sui temi etici: questo è intollerabile e molto pericoloso - sostiene la vicepresidente dei deputati Verdi, Luana Zanella - Ll crociate antiabortiste che usano lo scudo della vita potenziale sono soltanto un attacco alla vita e alla libertà delle donne che hanno fino ad oggi assunto su di sé la responsabilità della maternità. E i dati sull'applicazione della 194 dimostrano che lo hanno fatto con piena maturità».
«La Chiesa continua la sua insopportabile ingerenza nell'attività del Parlamento italiano. Non credo che lo Stato debba continuare a tollerare questo comportamento - sostiene la senatrice Luisa Boccia, coordinatrice delle parlamentari Prc - Al di là del significato politico di un tale massiccio attacco vorrei ricordare a Bagnasco che la legge sulle unioni civili continuerà il suo iter in Parlamento. Per quanto riguarda la 194, non è in discussione».
«Abominevole è la storia di massacri e intolleranze coperta dalla Chiesa. Bagnasco si guardi i dati Eurispes: questa Chiesta oscurantista perde credibilità - afferma Salvatore Cannavò, deputato di Sinistra critica - Ormai siamo all'invasione quotidiana di campo, a una Chiesa che non solo pretende di sapere e decidere cosa gli italiani debbano fare in casa e sotto le lenzuola, ma anche come devono pensare e, se impegnati in politica, come devono votare. Il discorso odierno del cardinal Bagnasco è un distillato di oscurantismo e regressione culturale che fa pensare al Medioevo piuttosto che alla Chiesa del futuro. E sarebbe bene che la Chiesa cattolica guardasse di più al suo interno, ai massacri coperti nel corso della sua storia o all'indecenza della pedofilia che l'ha quasi decimata negli Stati Uniti. Non si possono criminalizzare le donne costrette a ricorrere all'aborto, significa non avere in considerazione la sofferenza umana».
«Avevamo appena avuto un sospiro di sollievo per le dichiarazioni del cardinal Tettamanzi che aveva espresso comprensione per i divorziati, non è passato un giorno ed è arrivato il presidente della Cei, Bagnasco, a rimettere nuovamente indietro le lancette dell'orologio della storia - ha detto Roberto Villetti, capogruppo di Socialisti e radicali alla Camera - Si invoca di nuovo il braccio secolare dello Stato per tradurre in legge punto per punto i dettami della chiesa in materia di diritti civili e nel campo della sessualità. Queste posizioni diverse dimostrano che c'è un confronto non solo tra laici credenti e non credenti, integralisti e atei devoti, ma anche all'interno delle stesse gerarchie ecclesiastiche e sarebbe bene che il mondo politico ne tenesse conto».
«L'omofobia e la discriminazione degli omosessuali sono pari al razzismo. Bagnasco nega che l'odio e le violenze ai danni di gay, lesbiche e transessuali si possano equiparare al razzismo testimoniando di quanta omofobia sia pervasa la Chiesa romano-cattolica e rivendicando baldanzosamente il razzismo verso gli omosessuali - dice il socialista Franco Grillini - Questa Chiesa, quotidianamente, infligge alla comunità gay italiana e internazionale sofferenze e lacrime ed è la prima tra le agenzie di diffusione dell'odio antigay. Bagnasco vorrebbe imporre agli omosessuali la sua morale di parte: astinenza, castità, assurde terapie, assenza di relazioni affettive, disconoscimento di qualsivoglia diritto umano ed infelicità. Le sue dichiarazioni nella loro feroce brutalità hanno il pregio della chiarezza: nessun diritto per gli omosessuali e no alla lotta alle discriminazioni ai danni dei gay e totale distanza dell'Europa, che si è dotata di una normativa europea contro le discriminazioni ai gay. Le motivazioni addotte all'assurda presa di posizione, che parlano di perdita di mascolinità e femminilità, sono ridicole e attestano tutto il maschilismo di una gerontocrazia esclusivamente maschile che basa il suo potere sull'esclusione delle donne e degli omosessuali».
«Preoccupazioni condivisibili». «Le preoccupazioni espresse dal Cardinal Bagnasco sono pienamente condivisibili. Per quanto ci riguarda, al suo appello affettuoso nei confronti del Paese sapremo rispondere con responsabilità - afferma il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volontè - Il clima di intolleranza generato dalla scellerata lettera anti-Ratzinger, fomentato da uomini politici arcinoti e da esponenti di una pseudo cultura radical-chic, è solo la punta di un iceberg laicista che, nel resto dell'Europa senza radici cristiane, è in piena deriva. L'estremismo illiberale che ieri ha negato la parola al Santo Padre oggi mira a non aggiornare la 194, a distorcere la legge 40 e a cancellare dall'agenda politica l'emergenza nazionale della famiglia. Quanto alle misure per la sicurezza del Papa nel "Question time" di mercoledì pomeriggio sapremo ufficialmente dal governo se le garanzie per la sicurezza del Pontefice vi fossero davvero oppure no».
«Bene monsignor Bagnasco, il Paese è a pezzi, ma anche i vescovi debbono fare autocritica per la rapidità con cui permisero di archiviare la Dc. Sulla 194 ci vuole una riflessione seria, senza condurre crociate da parte di nessuno, né dei cattolici, né dei laici» afferma Gianfranco Rotondi, segretario della Dc per le autonomie.
«Bagnasco in maniera molto moderata e istituzionale non ha semplicemente rimandato a settembre il governo sulle politiche familiari, ma lo ha direttamente bocciato, condannando tanto le risibili risorse in Finanziaria, quanto i continui tentativi di approvare provvedimenti come i Cus, i Dico, i Pacs e i matrimoni gay. E non si possono incentivare contemporaneamente le famiglie e le coppie di fatto, ed è per questo che dobbiamo prendere atto che il governo ha scelto da che parte stare, e certamente i provvedimenti che si stanno approvando in Senato vanno nella direzione opposta di monsignor Bagnasco e di Santa Romana Chiesa» dice Antonio Mazzocchi, presidente dei Cristiano riformisti e membro dell'Esecutivo di An.
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