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martedì 22 gennaio 2008

Mastella lascia e Prodi vuol dare i numeri. In Parlamento.


(Panorama) Mastella lascia e Romano Prodi vuol dare i numeri. Già, perché a dichiarare aperta la crisi salendo al Colle, dopo l’addio alla maggioranza dell’Udeur, non ci pensa proprio.

Così il premier, che nel fine settimana aveva cercato di ricucire con Clemente Mastella, dopo aver letto le dichiarazioni del suo ex Guardasigilli ha incontrato Veltroni e indetto un rapido vertice di maggioranza per poi annunciare: si va alla conta in Aula ” .

Elegantemente la chiamano “parlamentarizzazione della crisi”: è un mio principio, avrebbe detto Prodi, me ne vado solo con un voto contrario del Parlamento. Quindi, anche nell’attuale situazione, ha confermato l’orientamento a rivolgersi direttamente alle Camere per valutare se esista o meno una maggioranza che lo sostenga. E non solo a Montecitorio, ma, poi, anche al Senato. Insomma, niente salita al Colle dimissionario prima di aver verificato la consistenza reale della coalizione.

Un passaggio che, si ragiona in ambienti dell’Unione, non prevede l’ipotesi di governi tecnici o di transizione, così come chiesto invece da Lamberto Dini. Ma solo un prendere o lasciare. O il governo va avanti, o dietro l’angolo ci sono le elezioni anticipate. Una linea su cui sembrerebbero attestarsi i leader della sinistra radicale. D’altra parte i nanetti, ovvero i partitini del centrosinistra, potrebbero cominciare ad apprezzare l’idea del voto anticipato con questa legge, piuttosto che continuare l’agonia di questo esecutivo e questa legislatura per poi arrivare a una riforma elettorale con sbarramenti troppo netti.

Nel Pd, e per lo stesso motivo non c’è da stupirsi, ci sarebbero invece molti dubbi. Veltroni avrebbe chiesto di valutare bene la richiesta di voto anche al Senato, che potrebbe pregiudicare ‘’sviluppi successivi'’ della situazione, e anche D’Alema avrebbe molte perplessità sulla posizione draconiana del premier. Nonostante ciò, Veltroni e D’Alema si sarebbero però rimessi alla decisione di Prodi.
Gli sviluppi dello strappo di Mastella pare siano stati illustrati ieri in serata, al telefono, da Prodi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Poi, il premier ha chiamato il presidente della Camera Fausto Bertinotti e gli ha chiesto di poter rendere ‘’comunicazioni urgenti'’ stamattina a Montecitorio. Alla Camera era già previsto che Prodi, in veste di ministro della Giustizia ad interim prenda la parola per il dibattito sulla relazione sullo stato della giustizia redatta dall’ex ministro Clemente Mastella.
Le comunicazioni di Prodi dovrebbero essere ripetute al Senato, aprendo in entrambi i rami del Parlamento un dibattito, a conclusione del quale Prodi trarrà le conseguenze, chiedendo il voto o andando al Colle a rimettere il mandato.

E proprio nel giorno in cui le Borse mondiali danno la sveglia alle economie occidentali con un lunedì così nero che non si vedeva dal 2001, l’Italia resta con il fiato sospeso.

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