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martedì 22 gennaio 2008

I sondaggi su Prodi diventano dati per la campagna elettorale e Berluscono non sarebbe il vincitore.

(Sperapubblica) Il rapporto tra politica e giustizia, l’emergenza rifiuti in Campania, i tanti dubbi sulla riforma elettorale e il colpo di grazia inflitto da Mastella sono alla base dell’imminente crisi del governo Prodi.
La predizione di un esecutivo traballante e in perdita di consensi è stata formulata dal sondaggio della Ipr Marketing per Repubblica.it, da cui è emerso un dato importante: la sfiducia verso Prodi è legata soprattutto alle dimissioni di Mastella. Confrontando infatti gli ultimi dati con quelli risalenti a una settimana fa, si può constatare che l’indice di gradimento nei riguardi del premier è diminuito di cinque punti percentuali. Dal 15 gennaio, data del penultimo rilevamento, ad oggi la fiducia nei confronti del Professore è passata dal 45% al 42%. Di conseguenza è aumentata anche la sfiducia: dal 51 al 55%.
Uguale sorte per il governo. Se prima del caso Mastella la fiducia per l’esecutivo era del 36%, dopo le dimissioni del Guardasigilli è franata al 31%. Le rilevazioni compiute da Ipr Marketing assumono un valore nuovo, soprattutto con l’apertura della crisi di governo: questi dati possono diventare fondamentali per impostare la campagna elettorale, nel caso in cui Napolitano decidesse di sciogliere le Camere.
La situazione critica del governo di centrosinistra pregiudica anche l’andamento dei partiti. Tra i “big” solo il Partito democratico tiene bene alla crisi che si sta vivendo tra il Parlamento e Palazzo Chigi: un segnale importante in vista delle probabili elezioni. Il Pd continua ad essere il primo organo politico, e non solo nello schieramento di centrosinistra. Se il partito di Veltroni regge il confronto con le forze di centrodestra, mantenendo un margine di confronto rispetto ad Alleanza Nazionale, Udc e Forza Italia, si assiste invece ad una discesa a picco della “Sinistra–Arcobaleno”. La federazione tra Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Verdi e Sinistra democratica perde 4 punti percentuali, passando dal 20 al 16%. Un calo vertiginoso per la sinistra radicale, con una perdita di circa il 10%, se si considera il rendimento dallo scorso autunno ad oggi.
Tra l’opposizione, il partito di Gianfranco Fini risulta essere quello più “apprezzato”. Seguono l’Udc e Forza Italia, con il partito di Casini e raggiunge quello di Berlusconi. A non brillare tra le forze del centrodestra è il PdL. Il nuovo partito lanciato da Berlusconi, dopo aver sfruttando l’onda della novità, si ferma al 30%. Sembrano questi i numeri da cui partire verso la prossima campagna elettorale.

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1 commento:

il Ratto dello spazio ha detto...

la cosa rossa dal 20% al 16%?
magari arrivasse al 12%!
un sondaggio troppo ottimista,
vorrebbe dire che comunque il centrosinistra vincerebbe le elezioni.
ma hai mai guardato in giro le facce degli italiani?
non vedi quanto coglioni ci sono?
qualcuno voterà sicuramente per veltroni,
ma la gran parte per berlusconi!
preparati a vedere ben altro che la binetti al governo...