E così a New York, presso Parsons - The New School for Design, è stato lanciato il primo corso che insegna a raggiungere la popolarità online. Come? Sul campo, ovviamente, e con la teoria ridotta all’osso. Gli studenti sono invitati ad aprire un blog e registrarsi un account presso i principali servizi online su cui devono poi diffondere i contenuti creativi realizzati. Le valutazioni dei docenti non sono per niente soggettive, ma basate su un “Famo Score”, ovvero un punteggio matematico ricavato dalla popolarità degli studenti su siti come Digg, Del.icio.us, Flickr, YouTube, Facebook, Technorati, Alexa, Google. Oltre alla quantità di visite ricevute, contano anche i commenti, i link e i bookmark che si è stati in grado di generare. Su Facebook e MySpace è importante, invece, il numero di amici e supporter che si è riusciti a rastrellare. Il tutto viene poi tradotto nel classico giudizio da A (ottimo) a F (gravemente insufficiente). Un po’ come già accade all’Università di Washington-Bothell, dove la tesina consiste nella redazione di una voce su Wikipedia.
“Allievi e docenti studiano insieme - ha spiegato uno degli organizzatori di Internet Famous Class al Time - non per capire come funzionano questi sistemi o per leggere case-studies seduti nei banchi, ma per interagire direttamente sul campo. Non si tratta di letteratura tedesca del Cinquecento; non c’è un esperto di riferimento o un corpo di conoscenze. E’ tutto nuovo”.
Anche se alcuni “trucchi” iniziano ad essere ormai noti ai più. Ad esempio, scrivendo titoli in un certo modo, utilizzando tag e parole-chiave per farsi intercettare dai motori di ricerca. E soprattutto mantenendo costante la propria presenza sui siti di social-network.
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