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giovedì 3 gennaio 2008

Matera, il teatro sfrattato dal Comune.

Il Comune intima lo sgombero della sede concessa da quindici anni, e il teatro cittadino chiude i battenti. Succede a Matera, dove un’ingiunzione dell’amministrazione mette a rischio la compagnia del Teatro dei Sassi.

(Benedetta Aloisi - Korazym.org) Il Comune intima lo sgombero della sede concessa da quindici anni, e il teatro cittadino chiude i battenti. Succede a Matera, dove un’ingiunzione dell’amministrazione locale obbliga la compagnia del Teatro dei Sassi a lasciare in queste ore le sale del suggestivo centro città. A monte della contesa, il progetto comunale di un nuovo asilo da realizzare proprio nei locali dell’ex-scuola materna, concessi nel ’92 alla compagnia teatrale cittadina dall’amministrazione di centro-sinistra per lo svolgimento di attività culturali. Curiosa storia di quotidianità italiana. In cui ai cittadini capita, paradossalmente e loro malgrado, di dover scegliere tra un’istituzione educativa ed un’altra.

Al paradosso la compagnia teatrale risponde con la marcia indietro: “Non intendiamo difendere le mura, ma il senso profondo del nostro agire artistico”. In altre parole, la cultura non può far lotta alla cultura. E appena prima che il Tar della Basilicata si pronunci a favore dell’attuale giunta comunale – le attività teatrali finora svolte non hanno cambiato l’originaria destinazione d’uso dell’edificio scolastico, queste le ragioni della sentenza – i responsabili della compagnia annunciano la decisione di non voler dare seguito ai ricorsi. “Contravvenendo ai suggerimenti dei nostri avvocati, i quali intravedono ampie possibilità di riuscita di un eventuale ricorso al Consiglio di Stato – spiegano in una nota - il Teatro dei Sassi lascia la propria sede nelle mani del Comune”.

“Lo sgombero, in quanto atto di espulsione, - queste le ragioni della compagnia teatrale - azzera un progetto di rivitalizzazione: l’amministrazione ha di fatto creato una contrapposizione tra un servizio culturale e un servizio sociale, senza peraltro aver trovato un luogo idoneo né per il teatro né per l’asilo, che ha bisogno di norme e servizi ausiliari al momento del tutto assenti. Il Comune ritiene che per noi sia giunto il momenti di metterci da parte e lasciare spazio ad altri cose, come se i cittadini possano essere privati a scadenza di questo o quell’altro servizio, nella discrezionalità dell’amministrazione stessa.”

Così la resa del teatro lucano che, interrotta la campagna di protesta e la petizione arrivata a un migliaio di firme, “si autoesilia” ai margini della città, “portando con sé – precisano gli artisti materani - tutto il pieno del proprio lavoro e consegnando il vuoto richiesto”. Intanto, all’ex scuola materna è già iniziato lo sgombero dei locali. Per il trasloco, il teatro chiede ai suoi cittadini l’aiuto di braccia e mezzi di trasporto: obiettivo, ultimare i lavori entro la data prescritta dell’8 gennaio. Chiusi per ora baracca e burattini, la speranza è che per questa storia di impegno il sipario si apra in futuro su scene più entusiasmanti.

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