(Ivo Caizzi - Il Corriere della Sera) Da tempo nell'Europarlamento le componenti anticlericali e, soprattutto, la potente lobby trasversale dei gay prevalgono nei ripetuti scontri con il movimento egualmente trasversale degli eurodeputati filo-Vaticano, arrivando a far passare nette prese di posizione a favore delle coppie omosessuali o della ricerca con l'uso di embrioni.
Ma il recente tentativo dei radicali e della sinistra estrema di far eliminare dall'Unione europea i benefici fiscali nazionali sulle proprietà immobiliari della Chiesa, in tutti i 27 Paesi membri, va oltre il tradizionale ambito politico-ideologico. Tocca ingenti interessi economico-finanziari e apre il rischio di perdite miliardarie. Il Vaticano ha così deciso di reagire mobilitando gli eurodeputati di riferimento.
Un ulteriore sostegno è arrivato dal presidente dell'Euro-parlamento, il leader dei cristiano-democratici tedeschi Hans-Gert Pottering, che ha invitato papa Benedetto XVI a tenere un discorso nell'aula di Strasburgo nel 2008. La data non è stata ancora fissata. Le alte gerarchie vaticane vogliono prima valutare attentamente tutti i problemi politici e di opportunità. Pottering ne ha discusso con il suo connazionale papa Ratzinger in un'udienza privata del marzo scorso in Vaticano.
Secondo alcune indiscrezioni, si starebbe ragionando perfino sull'attenzione popolare che convergerebbe sulla sessione di Strasburgo, ricordando ai contribuenti europei il costoso andirivieni con la sede di Bruxelles (provoca un esborso supplementare stimato in oltre 200 milioni di euro annui). Non sarebbero poi da escludere contestazioni di movimenti anti-clericali e di sostenitori dei diritti dei gay.
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