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domenica 18 novembre 2007

Gay di destra: Revisionismo e memoria corta.

(Tomblog)In Italia i gay di destra esistono, anche se perfino Silvio Berlusconi sostiene il contrario.
Se non ne avete mai incontrato un esemplare dal vivo, basta spulciare un po’ i forum pubblici o le chat a tema per convincersi della loro esistenza: nei vari dibattiti sull’argomento del giorno – che si tratti dell’emergenza rumeni” o dell’ospitata dei rappresentanti di Forza Nuova in un salotto tv – non è raro incontrare teenager che pontificano sui comunisti che mangiano i bambini, discotecari palestrati che rimpiangono il duce e votano Lega Nord, direttori di supermercati militanti di Alleanza Nazionale e altri casi umani. Qui da noi i gay di destra hanno pure un’associazione, ed è sufficiente una visita al sito ufficiale per farsi un’opinione sulla loro credibilità.

Immagino che tutti questi giovani revisionisti storici – dubito che si possa ipotizzare un’epidemia di Alzheimer, vista l’età media – abbiano molto apprezzato il recentissimo tentativo di rilancio della destra sulla scena politica italiana a opera di Francesco Storace e Daniela Santanchè, sul quale tv e quotidiani ci hanno appena fatto una testa così. Mi chiedo però che cosa penseranno del presidente de La Destra Teodoro Buontempo, il quale ieri ha tenuto a precisare in una trasmissione che secondo lui “l’omosessualità non è uno sviluppo naturale dell’uomo”.
Probabilmente Oliari e gli altri minimizzerrano anche questa volta: l’hanno già fatto in passato per dichiarazioni dei loro rappresentanti ben più imbarazzanti di questa. Non so spiegarmi come possano dormire sonni tranquilli, dopo aver votato per Gianfranco Fini che non si è mai rimangiato di aver detto che si dovrebbe vietare agli omosessuali di insegnare nelle scuole, o per Alessandra Mussolini che soltanto pochi mesi fa sbraitava “meglio fascisti che froci” a Luxuria in tv. Eppure qualcuno ci riesce.
O forse hanno ragione loro, e siamo noi froci di sinistra – che ancora crediamo a leggende metropolitane come quella delle persecuzioni nazifasciste degli omosessuali – a non riuscire a capire il profondo rinnovamento in atto della destra italiana, e quanto sia cambiata col tempo la posizione di quello schieramento nei confronti dei gay e dei loro diritti. Dato che i personaggi restano sempre gli stessi anche se cambiano i nomi dei partiti, però, delle due l’una: o i suddetti hanno avuto un’epifania collettiva riguardo alla questione omosessuale che ci è del tutto sfuggita per nostra miopia, oppure i froci revisionisti hanno delle fette di prosciutto sugli occhi spesse come pneumatici.
Credo che, almeno fino a quando continueremo a sentire cose come quelle dette da Buontempo e soci, resteremo convinti che i gay di destra siano un branco di masochisti disposti anche ad appoggiare – inconsapevolmente o meno – chi ci è apertamente ostile. Possono ribadire all’infinito che la sinistra italiana per noi ha fatto poco o niente, o insistere sulle torture degli omosessuali nei paesi comunisti: per il momento l’ago della bilancia pende decisamente ancora da una parte. Nonostante i campi di lavoro forzato a Cuba e nonostante la Binetti.

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