In commissione Giustizia si potranno presentare emendamenti fino al 12 del prossimo mese. Poi, finalmente, il voto in aula.
(Nedo Canetti - L'Unità) Si sblocca il cammino del disegno di legge sui Dico, oggi Cus. Proprio il giorno dopo nel quale la ministra Barbara Pollastrini aveva affermato di non rinunciare al varo di una legge sulle coppie di fatto, in commissione Giustizia del Senato, il tanto discusso provvedimento è uscito dal limbo (lavorava un comitato ristretto, con scarse notizie, però), dove si trovava da alcuni mesi. Precisamente dal 10 luglio, quando il relatore (e presidente della commissione) Cesare Salvi, aveva presentato un suo testo, che prevedeva pure la modifica del nome con il quale indicare la futura legge, da Di.co (diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi), che era il nome scaturito dal ddl Pollastrini-Bindi, in quello di Cus (contratto di unione solidale), proposto da Salvi. La commissione ha, infatti, deciso, nella seduta di ieri, di riprendere l'esame del testo base del relatore, fissando i tempi del suo iter. Gli emendamenti debbono essere presentati entro le 12 del 12 novembre. In quella data, cioè appena votata la finanziaria e chiusa la «sessione di bilancio», si riprenderà, si presume celermente, il cammino per cominciare a votare entro la fine del mese.
E' lunghissima la storia delle proposte sulle coppie di fatto. Parte dall'alba della legislatura, precisamente dalla data di presentazione del primo progetto, depositato a Palazzo Madama dalla sen. Vittoria Franco, Ulivo.
Era il 28 aprile 2006. Da allora si è sviluppata una storia travagliatissima con la presentazione via via di altre 11 proposte, tra le quali quella del governo (era il 20 febbraio di quest'anno) che promosse un vivace dibattito, oltre che un' accelerazione dell'iter, che poi, però, nuovamente si impantanò, per le divergenze, anche abbastanza trasversali a maggioranza ed opposizione. Come abbiamo visto, nel tempo cambiò anche il nome da Pacs (Patti civili di solidarietà) a Dico a Cus. Il dibattito è tasto alquanto rapsodico.
Si tennero 14 sedute della commissione Giustizia, ma molte solo per prendere atto della presentazione di nuovi ddl. Fu determinante la decisione di costituire un comitato ristretto che ha potuto lavorare lontano dai riflettori e dalle polemiche, fino alle conclusioni operative di ieri. «E' certamente un bene -ha commentato Vittoria Franco- che si proceda con l'esame del testo base, per arrivare ad una legge accettabile sulle unioni civili. Poi vedremo e valuteremo il risultato finale». «Una buona legge, in materia -ha aggiunto- deve confermare due principi : il riconoscimento dei diritti civili fondamentali alle coppie, e che questi diritti vengano riconosciuti anche alle coppie omosessuali». E proprio questo ultimo, sarà uno dei nodi più intricati da sciogliere.
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