(Panorama) La foto, non perfettamente a fuoco, ha in primo piano un neonato, dolcemente addormentato. Sul polso, il braccialetto di riconoscimento usato negli ospedali. Sopra però non c’è scritto il nome, Antonio o Francesca, Jessica o Andrea, ma la parola “homosexual”.
Di fianco, lo slogan: “L’orientamento sessuale non è una scelta”. Un manifesto che presto comparirà negli spot televisivi, nelle pagine pubblicitarie, su cartoline e depliant da distribuire e su manifesti da affiggere sui muri dei pubblici.
Questa la campagna-shock, destinata a far discutere, scelta dalla Regione Toscana per combattere le discriminazioni per “orientamento sessuale e identità di genere”. La campagna è sostenuta da “Ready”, la nuova Rete di Comuni, Province e Regioni italiane, che parteciperà al Festival della Creatività, in programma alla Fortezza da Basso di Firenze dal 25 al 28 ottobre prossimi.
Il manifesto è stato ceduto gratuitamente alla Regione Toscana dalla Fondazione canadese Emergence, che lo aveva utilizzato la scorsa primavera per la giornata mondiale contro l’omofobia, con il patrocinio del governo del Quebec, dell’agenzia di salute canadese e della città di Montreal.
“Si tratta di una campagna pulita, che rispetta la privacy e il buon gusto” spiega l’assessore toscano all’attuazione dello Statuto, Agostino Fragai, quasi a prevedere, e parare, le critiche. “Certo affronta con forza ed in modo efficace una delle questioni di fondo di un tema eticamente discusso, sottolineando come l’omosessualità non possa essere considerato un vizio, ma una delle tante espressioni della personalità di un individuo”.
In Italia la Toscana, ha voluto ricordare l’assessore, è da anni impegnata contro l’omofobia. La legislazione regionale è stata la prima a tutelare i cittadini contro le discriminazioni sessuali, nel 2004, e tra l’altro è stata anche la prima a predisporre una “carta prepagata” per agevolare la ricerca di un lavoro a favore di transessuali e transgender. Un impegno, quello della regione governata da Claudio Martini, riconosciuto anche da Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay: “La nuova campagna di comunicazione è assolutamente all’avanguardia nel panorama della difesa dei diritti lgbt. È ora che l’Italia si adegui alla Toscana”.
E infatti la campagna è patrocinata dal Ministero per le Pari Opportunità, retto da Barbara Pollastrini cofirmataria insieme alla collega Rosy Bindi del ddl sui Dico.
Una legge che ha diviso il Paese e la maggioranza di centro sinistra: sarà così anche per questo manifesto?
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