(Napoli gaypress) “Per un lungo periodo, quando avevo 22 anni, ho avuto una relazione con un ragazzo coetaneo in seminario. È stata un´esperienza molto bella, che credo abbia contribuito alla mia maturazione sul piano affettivo. Innamorarsi significa anche crescere. In molti sacerdoti l´affettività è del tutto assente. Restano infantili e questo può poi provocare comportamenti più difficili da gestire”. [Don Felice]
Torna in prima serata su La7 Ilaria d’Amico e il suo programma Exit - uscita di sicurezza che inaugura la nuova serie con un tema scottantissimo: i preti gay. Ovviamente il punto di vista è originale
Tutto inizia con una mail di un ragazzo gay, frequentatore di chat a cui capita di incontrare spesso preti. Molti di questi dichiarano subito la propria situazione senza vergogna. Per molti di loro non c’è nulla di peccaminoso.
In alcuni dei suoi incontri questo ragazzo ha portato con se una telecamera nascosta. Tre sono le storie, differenti tra loro, che ne sono venute fuori.
Tre le posizoni cicra la convivenza tra fede e omosessualità. C’è il prete convinto della propria missione e che convive bene con la propria condizione. C’è il giovane “sciupauomini” che dopo anni di repressione in seminario si è totalmente lasciato andare ed infine il prete-sadomaso che glissa sulla questione.
Ma cosa pensano questi preti della posizione della chiesa circa l’omosessualità? Le posizioni sono due, chi la considera ipocrita perchè non vede che tra le stanze vaticane i gay sono molti e chi giustifica la posizione anti-gay portandola su un altro piano: la chiesa non ce l’ha con i gay ma non essendo accessibile il matrimonio ai gay non è nemmeno concesso loro il sesso…
Infine Don Felice (nome di fantasia, volto censurato) racconta volontariamente la sua esperienza e dichiara: “La chiesa confonde omosessualità e pedofilia. E sbaglia di grosso!”
Nella foto, un’altra immagine dal Calendario dei Preti
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