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venerdì 5 settembre 2008

Venezia. Un ricatto omosessuale per "Il primo giorno d'inverno".


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Il film è stato presentato alla mostra del cinema.
(Marco Contino - La Nuova Venezia e Mestre) Solitudine, bullismo e omosessualità. Sono i temi principali affrontati dal regista Mirko Locatelli ne Il primo giorno d’inverno, in Orizzonti. Il film racconta la storia di Valerio, adolescente introverso ed emarginato, che abita con la madre e la sorella in una desolata casa di campagna della bassa padana. Quando Valerio scopre la relazione omosessuale tra due suoi compagni di classe, crede di poterli ricattare, ma una delle vittime della sua piccola estorsione non reggerà il peso della vergogna. Mirko Locatelli prende spunto da un episodio di bullismo, osservandolo da una angolazione inusuale. Valerio non fa parte del branco; i suoi atti di prepotenza nascono dalla solitudine e diventano un’occasione di riscatto, il mezzo per affermarsi in quella realtà dalla quale finora è rimasto escluso. Il regista, che dall’adolescenza è costretto su una sedia a rotelle, confida di essere arrivato a Venezia per sbaglio, dopo aver investito quasi tre anni della sua carriera per realizzare questo film. Bella e languida la fotografia di Ugo Carlevaro: argini e campi a vista d’occhio che ricordano molto da vicino i paesaggi familiari del cinema di Carlo Mazzacurati.

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