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martedì 5 agosto 2008

Libri. Quella provincia oscura dell'America.

Romanzi. "Uno strano destino" di Daniel Woodrell con Jason che combatte contro la sua natura gay e contro orde di donne del negozio di parrucchiere in cui lavora, che vorrebbero portarselo a letto.

(Sergio Pent - L'Unità) Torna l’America oscura, appartata e selvatica di Daniel Woodrell. Tornano i suoi personaggi rancorosi, irrisolti e perdenti, incasellati quasi a forza in un angolo di territorio - i monti Ozark, nel Missouri - da cui sembra non riescano a staccarsi, se non con la violenza o la morte. Scrittore di frontiera per eccellenza - in buona, seppur variegata compagnia con McCarthy, Harrison, Burke e in parte Lansdale - Woodrell incarna lo spirito di un’America senza riflettori, dove i destini si vivono alla giornata e la distinzione tra ricchi e disadattati è netta, precisa, l’unica cesura in grado di decidere vittorie e sconfitte.
Disadattato lo è in assoluto Sammy Barlach, che nel corso di un’incursione notturna in una villa deserta della cittadina di West Table conosce i fratelli Merridow, la rossa diciannovenne Jamalee e lo splendido diciassettenne Jason. I Merridew sono anch’essi lì per caso a giocare ai ricchi, fanno parte della feccia del villaggio, vivono in una malconcia baracca di fianco a quella della loro madre Bev, fascinosa quarantenne puttana per mestiere e per indole. I ragazzi vorrebbero lasciare quel buco senza futuro, ma il destino è un gioco al ribasso, e i sogni sono quelli di entrare di notte nelle case dei ricchi o farsi cacciare a pedate dal country club locale. Jason combatte contro la sua natura gay e contro orde di donne del negozio di parrucchiere in cui lavora, che vorrebbero portarselo a letto; Jamalee combatte contro se stessa per diventare diversa da una madre che detesta e ammira in ugual misura.
L’arrivo di Sammy nelle loro vite rappresenta il punto cruciale di un delirio provinciale destinato a sfociare in tragedia dopo l’incursione dei tre ragazzi al country club. E per Sammy - arrivato quasi per caso dall’Arkansas - quella parentesi surreale tra birra e spinelli, il letto accogliente di Bev e l’irrisolta attrazione per Jamalee, diventa davvero il punto d’arrivo di un destino beffardo, impietoso. Ma quasi «naturale», in un mondo dove i diseredati e i reietti sembrano andare incontro con assurda ingenuità alla malasorte. Un Woodrell più introspettivo e psicologico, meno attento al paesaggio e agli odori della natura, ma raccolto con sincera passione attorno al nucleo di figure smarrite, a modo loro inconsistenti, perfettamente dipinte nella loro fragile inutilità.

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