Fra gli aspetti censurati dal Vaticano l'ammissione di predicatrici donne e le benedizioni di coppie gay.
(Ansa) Una parrocchia cattolica in Australia, St. Mary's di South Brisbane, sta lottando per la sopravvivenza dopo un ultimatum dell' arcivescovo della diocesi, John Bathersby, che le intima di allinearsi a 'pratiche accettabili' dal Vaticano, pena la chiusura. Fra gli aspetti censurati, l'ammissione di predicatrici donne e le benedizioni di coppie gay.
In una lettera di tre pagine consegnata al parroco padre Peter Kennedy, l'arcivescovo descrive la parrocchia di 700 fedeli come 'un'autorita' in se' stessa, che ha stabilito una sua variante della religione'. 'La questione non e' tanto se St. Mary's debba essere chiusa, ma se si chiude da sola, continuando con pratiche che la separano dalla comunione con la Chiesa cattolica', scrive.
Mons. Bathersby e' intervenuto su sollecitazione del Vaticano, che aveva ricevuto lamentele da parrocchiani, secondo cui le parole delle preghiere venivano cambiate e nella chiesa era stata sistemata una statua buddista. Vi erano state anche controversie sulla pratica di consentire alle donne di predicare, e di aver benedetto coppie gay e lesbiche. Se la parrocchia fosse costretta a chiudere, sarebbe il primo caso del genere in Australia.
Padre Kennedy, che guida la parrocchia da quasi 28 anni, ha letto brani della lettera davanti a 300 parrocchiani stupefatti durante la messa domenica scorsa, e ieri sera piu' di 500 fedeli si sono accalcati nella sala parrocchiale per discuterne. Alcuni hanno respinto nettamente la nozione che la parrocchia fosse fuori della comunione con la Chiesa cattolica, parlando con emozione della sua comunita' accogliente e del lavoro con persone svantaggiate. Altri hanno riconosciuto le preoccupazioni del vescovo sulle messe celebrate secondo liturgie non ortodosse.
La parrocchia ha infine deciso di rispondere alla lettera del vescovo, ringraziando dell'invito a considerare il futuro della parrocchia, e annunciando di aver costituito dei gruppi di lavoro per esaminare le questioni sollevate.
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