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martedì 17 giugno 2008

Polemiche a Parma. Coppie di fatto, politici divisi. In città arriverà il Gaypride.

La maggioranza in consiglio comunale si dice contraria al registro per le coppie e anche la Guarnieri "vota" no . La Provincia invece appoggia la causa e sabato firmerà la petizione popolare per riconoscere i diritti degli omosessuali. Ma anche tra i "vignalini" c'è chi dice sì
(Giacomo Talignani - La RepubblicaParma.it) Nel giorno del Gay Pride l'orgoglio omosessuale di Parma sfilerà da piazzale della Pace fino alla stazione ferroviaria: un piccolo corteo alla ricerca di diritti e, perché no, di consensi politici. Ma pare non trovarli. L'ultima battaglia dell'associazione gay Certi Diritti di Parma è infatti quella di una petizione popolare per chiedere al Comune l'istituzione del registro per le coppie di fatto. Per ottenere il registro ci vogliono mille firme (finora ne sono state raccolte più di 900) e a quel punto Elvio Ubaldi, in qualità di presidente del consiglio comunale, dovrà calendarizzare il giorno in cui in consiglio si discuterà sui diritti delle coppie di fatto.
Una seduta in cui decideranno i voti dei consiglieri comunali: il centro destra conta (Per Parma con Ubaldi e An) 25 poltrone, il centro sinistra (Pd, Idv, Altra Politica, Rifondazione) 15. A questo punto, per scegliere il futuro dei "diritti dei gay", peseranno posizioni, idee e intese politiche. Sarà una scelta personale, più che di partito, a decidere se approvare o meno la questione coppie di fatto.
Ma se si ascolta la voce dei consiglieri, nonostante tre uomini della Giunta appoggino il registro (Lasagna, Manfredi, Sommi), la linea che prevale è quella del "no" alle coppie di fatto.

Il "no" della maggioranza alle coppie di fatto
Elvio Ubaldi, consigliere e presidente del consiglio comunale si dice "distante dall'idea del registro. Però sono d'accordo ad esempio sull'idea che se una delle due persone che costituiscono una coppia di fatto si ammala deve avere uguali diritti nell'assistenza come altre. La mia posizione è quella di non negare a nessuno una petizione di questo genere, ma non credo che l'unione di cui si parla sia da omologare a un matrimonio". Totalmente contrario al registro, Vittorio Guasti. Il capogruppo di Per Parma con Ubaldi specifica "Sono decisamente contrario al registro e rimarrò in questa posizione sempre. Ci sono alcuni diritti che se applicati vanno contro a quella che è la natura dell'uomo". E se l'inclinazione della minoranza in consiglio va verso un sì alle coppie di fatto, Altra Politica appare invece più solidale con la maggioranza. "So che la questione della petizione verrà discussa dalla commissione affari istituzionali – dice la Guarnieri – ma penso che la coppia di fatto sia una scelta, il registro è un controsenso. Si è coppia di fatto se la si è. Non c'è bisogno di un registro dove firmare. Insomma, non la vedo come una priorità".



La Provincia appoggia il registro

Il Comune appare ostile al registro, la Provincia invece sposa la causa.
Una piccola "delegazione" di assessori provinciali infatti, Tiziana Mozzoni (Ds), Ettore Manno (Comunisti italiani), Emanuele Conte e Filippo Carraro (Prc) e Gabriella Meo (Sinistra arcobaleno) questo sabato sarà in piazza per firmare la petizione di Certi Diritti. Cinque assessori che hanno già ribadito il loro appoggio all'associazione gay di Parma.

Tre assessori della Giunta firmeranno
In piazza però scenderanno anche tre assessori della Giunta Vignali: Lorenzo Lasagna, ex diessino, riformista, oggi assessore alla Cultura del Comune, sostiene l'idea del registro e ha già fatto sapere che anche lui farà da "testimonial" all'ultimo banchetto della raccolta firme.
Ma Lasagna, dei "vignalini", non sarà il solo. Francesco Manfredi, assessore alle Politiche edilizie, ha detto (ma non confermato) che sosterrà l'iniziativa. Insomma, dovrebbe essere presente. Idem Luca Sommi, ex giornalista di Tv Parma, oggi delegato all'Agenzia grandi eventi. Ecco allora, nel giochino dei pesi e delle misure fatto di destra e sinistra, che il registro per le coppie di fatto potrebbe trovare nuove chances nei consensi politici.
"L'appoggio dei consiglieri – spiega Luca Marola di Certi Diritti – ci fa molto piacere, raccogliere tutte queste firme non è stato facile e abbiamo bisogno del sostegno di tutti per lanciare la nostra proposta". Un registro, quello chiesto dall'associazione, per chiedere maggiori diritti "come per esempio quelli legati alle case popolari o tutti quelli, comunali o regionali, legati a graduatorie, liste d'attesa o agevolazioni che riguardano in genere le famiglie" ha spiegato Marola durante la presentazione della petizione.

Mini Gay Pride da piazzale della Pace alla stazione
La petizione troverà comunque forza nel mini corteo: una colorata sfilata nel centro di Parma con striscioni, fischietti e bandiere, tutto dedicato ai diritti e all'orgoglio gay. La mattina di sabato 28 giugno, alle 11, dozzine di persone si ritroveranno ai piedi della Pilotta per animare un mini Gay Pride. Da piazzale della Pace il corteo si sposterà a piedi verso la stazione ferroviaria: da lì, i manifestanti, raggiungeranno in treno Bologna per prendere parte al Gay Pride nazionale. L'idea, nata dalla associazione Certi Diritti e da altre realtà parmigiane, è quella di radunare chiunque sia interessato (per informazioni certidirittipr@gmail.com) a prendere parte al Gay Pride e dare vita ad una piccola manifestazione locale. Già una cinquantina le persone che hanno confermato la loro adesione. Tra le sigle e i gruppi parmigiani che parteciperanno al Gay Pride bolognese ci saranno, oltre a Certi Diritti, il Gruppo Ottavo Colore, la Sinistra Giovanile, Amnesty International giovani, l'Udu e il gruppo Arci Duchessa.
L'unica associazione pubblica che parteciperà al Gay Pride è l'Unità di strada dell'Ausl di Parma: il personale distribuirà preservativi e materiale informativo, sarà di supporto logistico e tecnico a i partecipanti e cercherà di sensibilizzare i partecipanti sui rischi delle malattie sessuali. Una presenza, quella dell'Unità di strada, fortemente voluta anche dalle stesse associazioni gay.

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