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lunedì 28 aprile 2008

GayLib si complimenta con Alemanno ma non hanno una strategia pro-gay ora che il centrodestra ha conquistato Roma.

«Con lui c'è la maggioranza dei gay che non si riconosce nella strategia di omosessualizzazione e resistenza pietosa portata avanti dalle associazioni gay di sinistra».

«Facciamo i migliori auguri di buon lavoro al sindaco Gianni Alemanno. Roma è una città che ha bisogno di cambiamento, di una maggiore sicurezza e di più libertà. Confidiamo nel nuovo primo cittadino affinché in ossequio al valore scelto come bandiera sappia operare con coscienza e responsabilità verso i diritti di tutti, senza dimenticare la comunità omosessuale».

Con queste parole Enrico Oliari, presidente di GayLib associazione gay liberale di centrodestra e militante di Alleanza Nazionale commenta la storica vittoria del Popolo della Libertà al Comune di Roma. «L’elezione nei municipi capitolini di alcuni candidati vicini a GayLib – va avanti Oliari - fa ben sperare in un dialogo possibile col nuovo sindaco Alemanno. Chiediamo, invece, a qualche associazione gay che si dice apartitica ma che in realtà si è arruolata in una raffazzonata quanto ridicola e infruttuosa resistenza contro la vittoria, da giorni nell’aria, del Popolo della Libertà di avviare una riflessione seria sullo scollamento creatosi tra certo mondo gay e la società cittadina romana. L’omosessualizzazione pietosa, lo sfruttamento di tutti i fondi possibili ottenuti dalla giunta di sinistra in cambio del silenzio sulle omissioni in materia di diritti e libertà per i cittadini gay li ha messi in ridicolo di fronte a tutti, peggiorando anziché migliorare la condizione della comunità gay romana».

«I gay di centrodestra il finto moralismo e le ancor più finte promesse di Rutelli – conclude il presidente di GayLib - rappresentano invece, d’accordo con la maggioranza dei cittadini, la volontà di cambiamento e di maggiore serietà. Magari con meno feste gay pubblicamente finanziate ma con più diritti, più politica e maggiori opportunità che siano realmente pari per tutti i cittadini di Roma, gay compresi».
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Ndr. E' facile intuire che il Popolo della Libertà, e con essi i gay al suo interno, non si aspettavano questa vittoria. Ora che hanno conquistato il Campidoglio si ritrovano senza una strategia pro Lgbt.
Il pericolo è che al solito ci scappi il "consociativismo", naturalmente in nome dei diritti negati e paccottiglia del genere, senza invece intraprendere una strada nuova, originale e che non abbia nulla a che fare con le discutibili gestioni dell'Arcigay e del Circolo Mieli. Staremo a vedere.

Ps. Ma perchè non hanno dato subito il voto ad Alemanno? Aspettiamo risposta, non fumo...

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