Stasera il via a Torino tra black comedy e l’omaggio alla Foster.
(Daniele Cavalla - La Stampa) Duecentosettanta film per un lungo viaggio nel «cinema che esplora e costruisce l’immaginario queer». S’inaugura questa sera all’Ideal «Da Sodoma a Hollywood - Torino International Glbt Film Festival», manifestazione approdata al ventitreesimo anno di vita sull’onda di una crescente risonanza a livello internazionale. Il film scelto dal direttore Giovanni Minerba per aprire questa edizione arriva dalla Spagna: s’intitola «Chuecatown» (vedi trailer sotto), è diretto da Juan Flahn, ospite in sala con l’attore Pepon Nieto. Opera prima di questo cineasta originario di Bilbao, è una commedia nera ambientata nel quartiere gay di Madrid, il Chueca, e descrive le vicissitudini sentimentali e non di Leo e Rey, coppia coinvolta da un’intraprendente ispettrice di polizia nell’indagine su una serie di omicidi di persone anziane. Appuntamento alle 21, la cerimonia di inaugurazione è arricchita dalla musica proposta da Syria e dagli Amour Fou e dal flamenco di Gala Evora.
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«Chuecatown».
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Il Festival propone tre concorsi: i Lungometraggi vedono in gara quattordici film, i Corti ventidue lavori, i Documentari undici titoli. Il Panorama comprende tre sezioni non competitive e qualche opera italiana come «The Beirut apt.» di Daniele Salaris, «Dalla testa ai piedi» di Simone Cangelosi, «Giustino l’agnellino alla conquista del West» di Francesco Guttuso, «Pailettes» di Cinzia Pedrizzetti.
La Retrospettiva prende in esame il Giappone ripercorrendone la storia del cinema dagli Anni Sessanta ai giorni nostri, quindi dalla libertà artistica e di costumi della cosiddetta «nouvelle vague» nipponica alle ormai popolari «Anime». Il Festival ritrae inoltre Sebastien Lifshitz, regista fra i più interessanti del cinema contemporaneo francese ma pressochè sconosciuto nel nostro Paese: al centro dei suoi lavori, giovani inquieti in fuga dal passato. Per quanto riguarda la parte dedicata agli Omaggi, due i protagonisti: Divine e Jodie Foster. La prima, a vent’anni dalla sua scomparsa, viene ricordata attraverso l’immagine-regalo di Francesco Vezzoli e la proiezione del film di Paul Bartel «Lust in the Dust». Mentre il suo ultimo lavoro «Alla ricerca dell’isola di Nim» è ai vertici degli incassi settimanali, Jodie Foster approda sullo schermo dell’Ambrosio, sede di Cinemagay, nel documentario di Pratibha Parmar «Jodie: An Icon» e nel film «Hotel New Hamshire», girato nel 1984 dal maestro del movimento inglese del «Free Cinema» Toni Richardson. Da segnalare, per il resto, la sezione «Omosessualità e Islam».
«Da Sodoma a Hollywood» prosegue sino al 25 aprile, l’atteso «The Walker» di Paul Schrader - definito oltreoceano come l’ideale prosecuzione di «American gigolò» - il film di chiusura.
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