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giovedì 17 aprile 2008

Visita in Usa. Il Papa saluta i gay.

(Velies) Papa Benedetto XVI ha fatto un cenno di saluto ai membri del gruppo di cattolici omosessuali "Dignity Washington" in attesa lungo il percorso della papamobile di ritorno dalla Casa Bianca.

Pare che il Papa abbia guardato direttamente verso una dozzina di membri dell'associazione che stavano dietro uno striscione di oltre tre metri che diceva “Dignity Washington — Gay, Lesbian, Bisexual and Transgender Catholics, Our Families and Friends — A community of Faith in Action.”

"Ci ha chiaramente visti e salutati", dice Bob Miailovich, uno dei membri dell'associazione, "se ha letto o meno il nostro messaggio non lo sapremo mai. E' stato bello averlo visto e ci ha fatto piacere il suo saluto". (fonte >>)

(Velies) Una cosa del genere, e cioè che il Papa faccia gesti benedicenti all'indirizzo della folla accorsa a salutarlo, fa evidentemente scalpore (specie considerando chi sono i destinatari del gesto). Trovo che ci sia qualcosa di ridicolo e, contemporaneamente, di deprimente nella notizia: voglio dire, che si aspettavano, che si voltasse di spalle o che facesse loro un gestaccio? E' vero peraltro che la Chiesa ci ha abituato ad espressioni ben poco fraterne (ricordiamoci che si parla di omosessualità come di disordine morale - alla faccia della mansuetudine) quindi una manifestazione di segno contrario è destinata a sembrare, purtroppo, del tutto stupefacente. Come a dire, qualcosa è meglio di niente, perchè si sa, al peggio non c'è mai fine.

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