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giovedì 17 aprile 2008

Scandalo pedofilia: il papa se la prende con pornografia, violenza e i cattolici aperti.

(Libération) Papa Benedetto XVI ha riconosciuto, mercoledì, davanti ai vescovi degli Stati Uniti che lo scandalo dei preti pedofili americani era stato “gestito molto male”, ma chiama anche in causa la “pornografia” e la “violenza” onnipresenti nella società americana. Questo scandalo è un motivo di “vergogna profonda” e di “sofferenze enormi” per la Chiesa cattolica, ha confermato il papa, dopo aver già espresso la sua “vergogna” martedì sull’aereo che l’aveva condotto negli Stati Uniti. “Rispondere a questa situazione non è facile e, come ha detto il presidente della conferenza episcopale (il cardinale Francis George), è stata talvolta gestita molto male”, ha riconosciuto. Benedetto XVI ha sottolineato che “la compassione e l’attenzione per le vittime” doveva essere una “priorità”. Ma ha anche ritenuto che l’azione della Chiesa dovesse dispiegarsi in un “contesto più ampio”, collocando il “peccato degli abusi” sessali nel contesto “dei costumi sessuali” della società americana. “Che cosa significa parlare di protezione dell’infanzia quando la pornografia e le violenze possono essere viste in numerose case attraverso i media, largamente accessibili oggi?”, ha detto il papa.

“Tutti hanno il loro ruolo da giocare” per offrire una “formazione morale ai giovani come agli adulti”, ha detto: “non solamente i genitori, gli esponenti religiosi, gli insegnanti e i catechisti, ma anche i media e l’industria dello svago”.

Il grande scandalo degli abusi sessuali su minori, progressivamente emersi nella Chiesa americana a partire dal 2002 ha coinvolto più di 4.000 sacerdoti (su 45.000), citati in giudizio dalle vittime che hanno anche accusato i vescovi di aver chiuo gli occhi e persino di proteggere i colpevoli. La Chiesa americana ha dovuto versare più di tre miliardi di dollari alle vittime, ma molte tra loro ritengono che il mea culpa della gerarchia sia insufficiente. Mercoledì, il papa ha d’altra parte criticato il carattere a volte superficiale della religiosità americana.

“L’America è una terra di grande fede”, rimarchevole per il “fervore religioso” del suo popolo, ha detto. Ma “è coerente professare la nostra credenza in chiesa la domenica (…) e ignorare o sfruttare i poveri e gli emarginati, di promuovere comportamenti sessuali contrari all’insegnamento della Chiesa o adottare delle posizioni che contraddicono il diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale?”, ha detto. Ha denunciato “lo scandalo offerto dai cattolici che promuovono il cosiddetto diritto all’aborto”.
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