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mercoledì 30 gennaio 2008

Tribunale di Roma, condannato Schicchi per spettacoli troppo hard.

(Tiscali notizie) Reclutavano numerose giovani donne, italiane e straniere, da impiegare in spettacoli a luci rosse in locali gestiti "sotto la simulata forma di associazioni o club privati, ma in realtà accessibili a chiunque corrispondesse un prezzo stabilito in relazione alle prestazioni sessuali offerte ovvero alla fruizione dei cosiddetti "strip tease" o "hard porno". In pratica si trattava di sfruttamento della prostituzione. L'accusa è costata al produttore cinematografico Riccardo Schicchi la condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione e a ottocento euro di multa. La decisione è dell'ottava sezione del tribunale di Roma, un collegio tutto al femminile, che ha ritenuto responsabili anche Giacomina Filippello (5 anni di reclusione e mille euro di multa), Umberto Bernasconi (4 anni e due mesi e 700 euro di multa) e Diomede Castaldo (4 anni e sei mesi di reclusione e 800 euro di multa).
Le accuse contestate - A seconda delle posizioni erano di associazione per delinquere e violazione della legge sullo sfruttamento della prostituzione. Il tribunale ha stabilito il non doversi procedere nei confronti di Schicchi e dell'avvocato Castaldo per estinzione per intervenuta prescrizione per quanto riguarda il reato associativo, mentre l'assoluzione di tutti dalle fattispecie di atti osceni e pubblicazioni e spettacoli osceni. Scagionato da tutte le imputazioni Luca Cioeta.
La ricostruzione della procura - Gli imputati, "in tempi diversi, all'interno del locale gestito dall'Associazione Dafne Club, nonché in altri locali analoghi (Dream Games, La Baita, Sexi Game, Bleu Moon, Elite, Pegasus), compivano atti di lenocinio" attraverso il reclutamento di ragazze, di età inferiore ai 21 anni. Le giovani "venivano indotte, anche mediante corresponsione di compensi in denaro, a compiere atti sessuali sugli spettatori e, quindi, favorivano e sfruttavano la prostituzione delle donne, attirando nei locali una clientela maschile con la prospettiva dello svolgimento di spettacoli di "strip tease" completati dalla possibilità di atti sessuali con le spogliarelliste".

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