Il critico: «Un'idea del genere fallirebbe al Nord. Invece andrebbe bene nelle città del Sud: lì sopravvive una cultura più pagana».
(Corriere del Mezzogiorno) A Berlino apre i battenti la casa di riposo per gay e lesbiche, la prima in Europa. E in Italia? «Un posto di accoglienza è ragionevole. Ma sicuramente non lo vedrei a Milano. Piuttosto al Sud». Parola di Vittorio Sgarbi che, a sorpresa, ritiene più semplice far attecchire un tale progetto nel Meridione che nell'«emancipato» Nord del paese. Il motivo? «Al Nord - risponde il critico d'arte, intervistato dal Corriere della Sera - non sarebbe possibile realizzare un'idea del genere in luoghi dove è preponderante il peso della Lega, che difende i valori della cultura contadina».
CULTURA PAGANA - Al Sud invece un ospizio per gay e lesbiche «si può fare a Taormina o a Capri dove c'è una cultura più pagana e una religione meno partecipata». Conclusione: la parte meno avanzata d'Italia sarebbe il Settentrione dove, secondo Sgarbi, «ci sono enclave culturali che mancano al Sud». L'assessore alla cultura della giunta Moratti, ricordiamolo, fu protagonista in primavera dell'aspra querelle che oppose il sindaco meneghino ai curatori della mostra sull'arte omosessuale, patrocinata proprio da Sgarbi, e finita poi beatamente a Firenze dopo un tentativo anche napoletano da parte del soprintendente Nicola Spinosa.
-
Nessun commento:
Posta un commento