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venerdì 21 dicembre 2007

Perugia. Meredith uccisa dal sesso e tre amici.

(Angela Fiore - BariMia) Quella subìta dalla povera Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa nella sua casa di Perugia la sera del 1 novembre, sarebbe stata un’aggressione feroce e resistita in seguito ad un’efferata azione criminale di un “gruppo”. Per il tribunale perugino quindi è evidente che le versioni degli indagati siano false ed incongruenti poiché prive di riscontri oggettivi. Probabilmente frutto di “maldestri tentativi” che al contrario non dimostrerebbero la loro estraneità bensì un loro coinvolgimento ormai quasi certo al delitto.

Secondo i magistrati le persone che hanno aggredito Mez quella sera disponevano di una o addirittura più armi da taglio con le quali avrebbero esercitato pressioni al volto e al collo della povera vittima, che in questo modo non avrebbe saputo come resistere o sottrarsi da quelli che sarebbero diventati i suoi aguzzini. Infatti dai referti dell’autopsia eseguita sul corpo della studentessa, in mano al tribunale del riesame, emergerebbero dei dati sconcertanti che evidenzierebbero quantità abbondanti di lesioni, che farebbero presupporre ad una violenza sessuale compiuta da più soggetti che ne partecipavano

Gli inquirenti sono convinti che il movente, non ancora chiaro, sia da riscontrare proprio in questo ambito. Forse l’eccitazione che caratterizzava quella macabra esperienza si è trasformata successivamente in qualcosa di più. Qualcosa che sarebbe sfociata nell’accoltellamento della ragazza. Le ricostruzioni di Rudy, Amanda e Raffaele sarebbero del tutto inverosimili, al punto che potrebbe far pensare ad un legame diretto tra gli stessi non ancora individuato e chiarito.

Gli indiziati, a detta degli investigatori, sarebbero solo dei “bugiardi”: prove schiaccianti li incastrerebbero, a partire dal tentativo di simulare un furto che non c'è stato, alle tracce di Amanda e Mez sul coltello trovato a casa di Raffaele, alle bugie di quest'ultimo sul computer, ai risultati degli esami sull'impronta della scarpa nel sangue accanto al cadavere compatibile con quella del giovane barese che confermerebbero e rafforzerebbero l'originario giudizio di compatibilità.

Poi c’è il reggiseno di Mez con il Dna di Rudy strappato contestualmente all'omicidio, le tracce di sangue di Amanda in bagno e i segni inequivocabili della presenza in contemporanea di Rudy nell'altro bagno, l'impronta insanguinata della mano dell'ivoriano sul cuscino di Mez, arrivando sino al tampone vaginale della studentessa inglese con il cromosoma "Y" di Guede. Nel frattempo di arrivare ai risvolti che appureranno il reale decorso degli eventi di quella sera, tre dei quattro indagati, tra cui non è mai uscito di scena Patrick Lumumba accusato dalla Knox di essere l’assassino della sua coinquilina, resteranno nel carcere di Capanne a Perugia.

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