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sabato 8 dicembre 2007

Per un'offesa ai gay si rischiano tre anni. Omofobia Polledri: «Una cosa vergognosa». I cattolici fanno le barricate.

(Libertà online) Si chiama omofobia l'ultimo motivo di lite all'interno della maggioranza. Il decreto sicurezza approvato giovedì sera dal Senato prevede infatti la sanzione per chi mette in atto discriminazioni fondate, tra l'altro, anche sulle tendenze sessuali, norma che inserisce come fattispecie di reato l'omofobia e che fa letteralmente saltare i nervi non solo all'opposizione, ma anche ai cattolici del centrosinistra.

Non si tratta, va detto subito, di una novità. I provvedimenti contro le discriminazioni sono previsti dall'articolo 13 del Trattato di Amsterdam, firmato il 2 ottobre 1997 dagli allora 15 stati membri dell'Unione europea, entrato in vigore il 1 maggio del 1999 e in seguito ratificato dall'Italia. L'articolo in questione, citato nel decreto, è il 13 ed è un'integrazione del precedente contro le discriminazioni fondate sulla nazionalità, aggiungendo quelle basate sul sesso, la razza, l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali. Un riferimento estremamente generico, dietro il quale c'è la volontà di reinserire le norme antirazziali già previste dalla legge Mancino del 1975 e che prevedono tre anni di carcere per chi incita all'odio razziale, ma anche per chi «incita a commettere o commette atti di discriminazione» fondati su religione e tendenze sessuali.
Una norma che non piace ai cattolici, sia perché rappresenta un riconoscimento dell'omosessualità, sia perché, in via del tutto teorica, anche la Chiesa, con le sue posizioni contro gli omosessuali, rischierebbe di essere perseguita.
Dall'altra parte della barricata, c'è invece il sostegno dato ieri al decreto da tre europarlamentari italiani che ricordano come il testo non faccia altro che applicata la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, di cui anche l'Italia deve tener conto.
«Quello approvato ieri dalla maggioranza sui reati di omofobia rischia di diventare peggio dei tribunali speciali di Mussolini». Lo dichiara il senatore della Lega Massimo Polledri, commentando la parte del decreto sulla sicurezza relativa alla pena di tre anni per insulti omofobici.
«Almeno Mussolini - rileva Polledri - inviava la gente al confino; questi signori qui sbattono in galera una persona solo perché è contro certe pratiche sessuali. Se così fosse allora l'attacco è indirizzato anche all'attuale Papa che, come prefetto della Chiesa, già nel 1992 si espresse su queste tematiche. Tre anni di galera sono una cosa vergognosa».

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