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sabato 8 dicembre 2007

Omofobia, l'emendamento discriminato. Vediamolo nei dettagli.

(Klochov) Proviamo a capire qualcosa dell'emendamento sulle discriminazioni che si cerca di inserire nel "pacchetto sicurezza".

L'emendamento, che fa tanto discutere e agitare la senatrice Binetti, il Ministro Mastella e altre componenti del cosiddetto centrosinistra, intende modificare l'art.3 della Legge 654 del 1975.

Questa legge, oltre ad accogliere nel nostro ordinamento la Convenzione internazionale sulla eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, prevede:

  • La reclusione fino ad un anno e sei mesi o una multa per chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;
  • La reclusione da sei mesi a quattro anni per chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per gli stessi motivi.
(Da notare che la versione originaria del 1975 non prevedeva tra le tipologie di discriminazione quella fondata su motivi di religione, che fu opportunamente introdotta nel 1993.)

Con la modifica in discussione oggi, questa legge verrebbe ulteriormente integrata con un riferimento all'art.13 del Trattato istitutivo della Comunità Europea, come modificato nel 1997.

Infatti, con il Trattato di Amsterdam, l'Europa evolve il concetto di discriminazione, portandolo a comprendere le differenze di: sesso, razza, origine etnica, religione, convinzioni personali, handicap, età e tendenze sessuali.

La nuova formulazione della legge italiana del 1975, quindi, prevederebbe:
  • Fino a 3 anni di carcere per chi incita a commettere o commette atti di discriminazione secondo la definizione del Trattato di Amsterdam;
  • La reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi incita a commettere o commette atti di violenza per motivi discriminatori.
E' di questo che stiamo parlando, quindi: adeguare o meno la legislazione nazionale al concetto di discriminazione che l'Italia ha già dichiarato di condividere con l'adesione al Trattato di Amsterdam.

Questo non significa che possa diventare reato l'opinione di chi si dichiara contrario all'adozione da parte di coppie gay nell'ambito di una discussione seria sui criteri di valutazione dei requisiti per l'ammissione all'istituto dell'adozione. Punire la discriminazione non significa punire il dibatitto sulle differenze.

Significa ammettere un concetto di discriminazione più ampio e condiviso a livello europeo. Significa iniziare ad affermare che è necessario riconoscere ad ogni individuo il diritto di scegliere il proprio orientamento sessuale, al pari della propria religione o opinione politica.

Spesso si dimentica che insieme agli ebrei (discriminazione sulla base della religione e della razza), ai comunisti e dissidenti (opinioni), ai rom (nazionalità) e agli handicappati, le leggi razziali colpivano anche gli omosessuali (tendenze sessuali).

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