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domenica 16 dicembre 2007

«Con le campagne pro-gay vince il mondo dell’irreale».

(Andrea Tornielli - Il Giornale) «Leggendo la notizia che il Giornale ha pubblicato sulla campagna olandese in favore dell’omosessualità non ho potuto fare a meno di ricordare una frase di San Girolamo, che scriveva: «Il demonio scimmiotta Dio e vuole creare un’altra realtà...». È duro il commento del vescovo di San Marino e Montefeltro, Luigi Negri. Il prelato, che ha appena dato alle stampe un libro dedicato al magistero sociale della Chiesa («Per un umanesimo del terzo millennio», edizioni Ares) critica la decisione dell’Olanda di spendere 2,5 milioni di euro per una campagna finalizzata a «catechizzare» chi segue «stili di vita religiosamente ortodossi» per far comprendere la «normalità» dell’omosessualità.

«Si impiegano soldi – spiega – per ribadire la dignità intellettuale, morale e sociale di un fenomeno che anche una concezione naturale, non cristiana, considera complesso, difficilmente presentabile come “positivo” e “normale”. Attenzione, è giusto combattere l’omofobia e la discriminazione delle persone omosessuali. La dignità di ogni persona dev’essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni, come insegna la Chiesa. Ma qui si tratta del riconoscimento statale del valore della pratica omosessuale e la pretesa di convincere con soldi pubblici chi la pensa diversamente. Davvero il mondo anticristiano vuole l’eliminazione radicale della concezione cristiana della vita attraverso la costruzione di un mondo dell’irrealtà, che si pretende essere l’unico vero, da imporre a tutti come l’unico possibile».

Immagina che ci possano essere ricadute in Italia? Come giudica la situazione nel nostro Paese?

«In Italia vedo un clima di acceso anticristianesimo, come dimostrano i recenti attacchi a qualsiasi segno che richiami al Natale per ciò che esso è, la nascita di Gesù. Nelle scuole lo si sostituisce con favole sui marziani o gli animaletti, si dice per non offendere le religioni diverse. La mentalità laicista però dimentica che l’islam non si è mai offeso per le nostre celebrazioni religiose. Sotto sotto c’è la volontà di eliminare la tradizione cristiana, considerata un’anomalia per l’attuale concezione tecno-scientista».
La Chiesa come risponde?

«La mia risposta è un’altra domanda, e cioè se coloro che guidano il popolo cristiano sono consapevoli della radicalità della sfida. Quando sono in grado di rimettersi di fronte alle domande fondamentali dell’uomo offrendo la strada del Vangelo, si sente vibrare attorno a noi una consapevolezza profonda. Quando invece non si segue la strada dell’evangelizzazione, ci si perde in pseudo-problemi di tipo ideologico».

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