Il vero problema è la puntata del sabato. Gli anni passati durante questa puntata si svolgeva la sfida tra le squadre o cmq si cercava di dare spazio alle esibizioni. Adesso invece la puntata è sostanzialmente volta innanzitutto a marchette e pubblicità di ogni tipo (musical, cantanti e chi più ne ha più ne metta) e a litigi non tra alunni, però, ma tra professori!!! Il telespettatore che quindi il sabato spera di vedere qualche esibizione, si trova davanti questo sfacelo, con 15 minuti di esibizione su due ore di programma per poi sentirsi dire alle 16:00 che la sfida continua lunedì.
Innanzitutto, va detto che non tutti coloro che vedono la tv il sabato poi possono vederla il pomeriggio durante la settimana alle 16:10. E l’affezionatissimo che aspetta il lunedì, dopo aver visto un pezzo di sfida viene rimandato al martedì… e poi non ci crederete ma dal martedì viene rimandato al mercoledì!!! Cioè il sabato registrano la puntata per tutta la settimana! Ed è una vergogna e una presa in giro.
In effetti, il nostro lettore non ha tutti i torti. Se potevamo ammettere al lunedì una versione sabato-extended, vista la mancanza di materiale inedito relativo alle lezioni, l’idea di prolungare quest’andazzo sino al mercoledì è un po’ troppo. A questo va aggiunto “il brutto vizio” di monopolizzare giovedì e venerdì con una sfida in sospeso (come è accaduto quest’oggi a Gianluca Conversano), perché bisogna infarcire una puntata già di per sè lampo con promozioni di ogni tipo. Oggi è stato il turno di Federico Angelucci, che per promuovere il suo cd e l’immancabile A un passo dal sogno si è aggiudicato gran parte della diretta. Partendo dal presupposto che da mondo è mondo la televisione è fatta di tempi, da rispettare nel rispetto del telespettatore, non sarebbe l’ora di darsi una regolata?
Ridiamo nuovamente voce al nostro lettore stizzito, che prosegue nella sua più che condivisibile mail:
Per non parlare poi dei vari professori, che oramai hanno totalmente perso la loro obiettività e non fanno altro che pendere verso l’uno o l’altro studente o odiare questo o quell’altro studente.Sfide totalmente falsate : se c’è Susy già si sa che la Celentano le vota contro, e Garrison a favore; se c’è Francesco si sa che la Celentano lo fa vincere pure se sta fermo come un tronco; se c’è Marco si sa che la Di Michele lo fa perdere perchè oramai è una questione personale con Luca Jurman. Ma che tipo di educazione è questa??? Ahimè questo è lo specchio della società e della scuola italiana…
Nella puntata di sabato, la stessa Maria ha manifestato un certo disappunto, misto a scetticismo, nei confronti di una commissione sempre più autoreferenziale, nonchè palesemente acritica. Qualche suo intervento ha lasciato trasparire la paura di vedersi sfuggire un meccanismo di mano.
In più, quello che il sottoscritto contesta è il clima dispersivo che si respira in sala (e che ormai ai soli adepti di Sky Vivo è dato conoscere). Si dà il caso, infatti, che per sopperire alle lacune logistiche del corpo insegnanti, sempre più impegnato al di fuori della scuola, si attinga a risorse esterne a scopo tappabuchi. Delle serie, i ragazzi li teniamo impegnati con qualcosa di cui potranno fare a meno, mentre la dizione è andata a farsi friggere perchè la Mari deve andare in scena.
Qualunque studente passato o presente ammetterà che i supplenti, a scuola, sono sempre serviti a perdere la giornata. E’ un po’ questo che evoca la recluta di Klaus Davi, una sorta di surrogato accademico delle lezioni di carisma by Pamela Prati. Se quest’ultima, quantomeno, faceva partire lo stacco di coscia per dimostrare un suo perchè, Davi si erge ad esperto fenomenologico, spacciando le Spice Girls per cultura mediatica. E, soprattutto, la sua presenza serve più come vetrina a chi si mette in cattedra che ai saranno illusi del domani.
Ormai, i poveri Amici vengono trattati come se fossero dei celebrolesi, che nella vita inseguono ciecamente il successo senza sapere un fico secco. Ognuno si erge a maestro di vita, dall’ex Operazione Tonfo Luca Jurman che fa dare più fiato alla bocca che alle corde vocali al commissario esterno Pier Maria Cecchini, che dopo aver decretato l’eliminazione di Sebastiano si è talmente gasato da pretendere pure per lui uno stage.
Questa parola così abusata, e divenuta ormai sinonimo di fregatura per milioni di laureandi italiani, si è imposta persino più prepotentemente in un talent show. Ormai tutti fanno e seguono stages, per mascherare la vacuità di chi insegna senza essere diventato nessuno e di chi impara perchè probabilmente non lo diventerà mai. In fondo, è la dura legge di Cinecittà, che ti porta a dire sì con il capo se Tiziano Ferro ti chiama per nome o se Nicolas Vaporidis ti dà una lezione di vita…
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