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lunedì 7 luglio 2008

In piazza contro Silvio, chi ci sarà e chi no. Per i glbtq ci saranno i gay moderati ma non l'Arcigay.

(Carta) Domani alle 18 a piazza Navona c’è il No Cav Day, ma le polemiche sulla manifestazione neogirotondina, convocata da MicroMega e sostenuta con forza da Antonio Di Pietro e dall’Italia dei Valori sono molte. Per forza di cosa, quasi fisiologicamente, l’iniziativa raccoglie anche il consenso di quelli che cercano in qualche modo di fare opposizione al governo Berlusconi. Di sicuro, nonostante qualche adesione individuale, non ci sarà il Partito democratico, preoccupato dal fantomatico «abbraccio mortale» diprietusta che intravedono gli osservatori vicini al governo, più che dalle manovre berlusconiane. Veltroni ha promesso che in piazza andrà, mma in autunno. Le polemiche dei giorni scorsi nascono dalla presenza, in videoconferenza, di Beppe Grillo e dal rischio che l’evento diventi anti-Pd: una sorta di bis del Nanni Moretti che nel 2002, all’indomani di un’altra sonora sconfitta elettorale, attaccò duramente la classe dirigente di centrosinistra di allora con la frase «con questi dirigenti non vinceremo mai». Ma secondo Paolo Flores D’Arcais, direttore di MicroMega «in questi giorni i rapporti con Grillo li ha tenuti Di Pietro–spiega Flores D’Arcais–non credo che ci saranno problemi». Hanno aderito i partiti della ex sinistra Arcobaleno: Verdi, Comunisti italiani. Per Rifondazione comunista, sempre più divisa, ci saranno solo i seguaci di Paolo Ferrero. Quelli di Nichi Vendola diffidano dell’impostazione «giustizialista». «La nostra opposizione al governo Berlusconi tiene strettamente legati diritti sociali, politici e giurisdizionali–afferma il comitato dio gestione del Prc–Non vedere questa unitarietà strategica del governo Berlusconi significa essere miopi. Per questo, iscritti ed elettori di Rifondazione comunista hanno partecipato al corteo nazionale di rom e sinti, a quelli del gay-pride e sono presenti nelle diverse lotte e vertenze territoriali e settoriali. Saremo presenti in piazza Navona, con le nostre bandiere e le nostre proposte. Le norme salva-potenti hanno sempre incontrato la nostra contrarieta’ e la nostra opposizione»
Nel mezzo, numerosi gli interventi di personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura: Marco Travaglio, Sabina Guzzanti, Ascanio Celestini, Andrea Camilleri [che leggerà alcune delle sue «poesie incivili»], Rita Borsellino, Moni Ovadia, Lidia Ravera, Margherita Hack, Marco Revelli, il neodeputato dipietrista Pancho Pardi [che ha allertato tutti a riprendere col telefonino eventuali autori di «provocazioni»], Alexian Spinelli, rappresentante del popolo Rom. Nei giorni scorsi aveva annunciato la sua adesione anche il comitato «Verità e giustizia per Genova», per sottolineare che il decreto «blocca processi» rischia di vanificare i procedimenti penali contro la polizia per le tortire alla scuola Diaz e alla caserma Bolzaneto di Genova, nei giorni del G8 del luglio 2001. In videocollegamento ci saranno Umberto Eco e Beppe Grillo.
Tra i promotori, c’e’ anche Furio Colombo, che è del Pd. Ed è arrivata anche l’adesione di Giovanni Bachelet, membro della direzione nazionale del Pd. La scaletta, al momento, prevede che ad aprire gli interventi sul palco sia Rita Borsellino, che presenterà il suo movimento «Un’altra storia». Poi la parola passerà a Flores D’Arcais; parlera’ anche Di Pietro; chiuderà Colombo, che ha annunciato un discorso in difesa del popolo rom. Tre gli slogan scelti: «L’articolo 3 della Costituzione–spiegano i promotori–che parla dell’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge; la scritta che campeggia in tutti i tribunali, ‘La legge e’ uguale per tutti’. Infine, il terzo: la frase di una sentenza della Corte Suprema degli Stati uniti del 1972 che sembra scritta per l’Italia di oggi: ‘Nessun governo potrà censurare la libertà di stampa affinché la stampa sia libera di censurare i governi’».
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Ndr. Vi abbiamo già dato conto che a tutt'oggi solo alcuni esponenti dell'Mgl, Movimento gay liberali di Milano saranno presenti alla manifestazione.
Stravagante la posizione dell'Arcigay, infatti
ha dato la sua adesione l'Arci ma non l'Arcigay.

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