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lunedì 7 luglio 2008

I gay post fascisti si chiedono che c'entrano i rom con i gaypride?

(...) Un esempio? Quest’anno dal palco del gay pride si è parlato anche dei diritti dei rom… che c’entrano i rom con la causa gay? Conseguenza: gli omosessuali che non seguono la linea ufficiale del movimento gay sui diritti dei rom si dissociano e non militano con il movimento. (...) Enrico Oliari

(La redazione) E' veramente sconcertante leggere ancora frasi del genere e in sovrapprezzo da chi strombazza la sua omosessualità in ogni dove e appena può. Questa frase fa parte di ciò che l'Oliari chiama "editoriale" ma che somiglia più ad un "panettone" dato l'alto numero di ingredienti adoperati per confezionarlo. Gli ingredienti-argomenti utilizzati alla rinfusa sono i più disparati e confusi tali da lasciare il lettore perplesso con una smorfia sul volto. Bho?

Da parte di post-fascisti (e oggi sedicenti gay e lesbiche di centrodestra ma anche gay liberali di centrodestra, un'etichetta dove, tanto per non sbagliare ci mettono dentro di tutto...) , a settant'anni esatti dall'entrata in vigore delle leggi razziali del '38, scrivere cose del genere significa una sola cosa: essere rimasti con il cervello, la mentalità ed i metodi al 1938 e tentare di imbrigliare in una sorta di ghettizzante, chiusa ed esclusiva ideologia gay gli omosessuali di oggi.
Proprio nel '38 dopo la storica visita di Hitler a Roma, il duce del fascismo decise, motu proprio, che anche l'Italia doveva fare piazza pulita degli ebrei. Il clima dell'epoca è reso in modo magistrale dal film "Una giornata particolare" dove un Mastroanni gay è in attesa di essere "deportato" al confino fascista. Perseguitati anch'essi dal macho fascismo al pari degli ebrei. Un film che molti chiedono si faccia vedere nelle scuole ed a cui ci associamo. E' forse il segno più appariscente che un certo nucleo di postfascisti non è ancora pronto per una democrazia completa qual'è l'Italia, e a leggere certe frasi pare di si...
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E ancora una volta quello slogan urlato da Bologna a Biella, da Roma a Catania e prossimamente a Pozzallo: "Meglio froci che fascisti" fu più attuale e deve rimbombare in modo ossessionante nelle orecchie dell'Oliari, Ministro "penombra" del governo Mussolini del 2008.

M quello che maggiormente turba della frase dell'Oliari è (...) "gli omosessuali che non seguono la linea ufficiale del movimento gay sui diritti dei rom si dissociano e non militano con il movimento."(...)
Non ho letto da nessuna parte di omosessuali
dissociatisi perchè oltre ai loro diritti si manifesta anche per i diritti di altre minoranze, anzi... E non occorre essere di sinistra per manifestare a favore delle minoranze, occorre solo avere qualche grano di buonsesenso e sale nella zucca...
Fra i valori glbt c'è anche la solidarietà, evidentemente un valore che non fa parte della paccottiglia ideologica della destra.
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E' chiaro a questo punto che l'Oliari si riferisce ad altri movimenti in altri stati perchè quello di cui scrive, in Italia non è mai successo e probabilmente mai succederà, se poi per rodimenti personali si riferisce al suo "manipolo" di gay post-fascisti sono affari suoi.

Un secondo punto riguarda poi Franco Grillini, tirato in ballo sempre dall'Oliari e si badi bene, solo dall'Oliari:
(...)"mi riferisco a segnali palesi Franco Grillini, che non è un signor nessuno, non ha parlato dal palco del gay pride della sua città, né era in scaletta la presentazione del suo libro, cosa che ha fatto in modo autonomo presso una libreria."(...)

Se Grillini ha rimostranze da fare agli organizzatori del pride bolognese, le faccia pubblicamente, non lasci che in un momento così delicato e difficile per il mondo Glbt, diventino "sassate strumentali" da parte della destra. E' grottesco che un ex onorevole della Repubblica sia difeso da avvocati così maldestri. Probabilmente abbiamo fatto demagogia in questo articolo ma è sempre bene mettere dei paletti.

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