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martedì 1 luglio 2008

I gay contro il cardinal Caffarra che dirà una messa riparatrice contro il pride.

Il Pd non vota la solidarietà alla Chiesa. Ma Merola va in processione.
(Silvia Bignami - La Repubblica, edizione di Bologna) La controffensiva del comitato organizzatore del Gay Pride parte da un attacco diretto alla Curia e a Carlo Caffarra, «cardinale reazionario ed ottuso». Una risposta al vescovo vicario Ernesto Vecchi, che ha definito la manifestazione del mondo gay di sabato un insulto alla città. Intanto il Pd, diviso tra laici e cattolici, cerca di ricompattarsi: dribbla in consiglio comunale un ordine del giorno del Pdl per condannare gli attacchi alla Chiesa, ma spedisce l´assessore Virginio Merola, stasera, ad accogliere la Madonna di Lourdes, in arrivo alle 20 nella stessa "arena" del Pride, Piazza VIII Agosto.

«Quella di Vecchi è la solita solfa di un prete reazionario» dice Emiliano Zaino, presidente del Cassero e portavoce del Pride. «Sabato la festa è stata sobria e composta. Le contestazioni a Caffarra sono partite da piccoli gruppi». A monsignor Vecchi - che ha consigliato al Pd e alla politica di non inseguire gruppi che nelle urne pesano solo per lo 0,9% - Zaino risponde così: «Questa è una ingerenza inaccettabile. Tra l´altro Vecchi si ricordi che il primo cittadino di Bologna non è Caffarra, ma Sergio Cofferati». Dura anche l´altra portavoce del Pride, Paola Brandolini, che parla di «mistificazione, minaccia e ricatto» da parte della Curia, e ricorda le «parole di odio che ripetutamente Caffarra ci rivolge». Mentre la presidente del Mit Marcella Di Folco, che stasera sarà in piazza «come credente» ad accogliere la Madonna di Lourdes, precisa: «Il Cassero di porta Saragozza non è della Madonna, ma del Comune». Franco Grillini: «Vecchi parla come un capo partito».

Uno scontro che scoppia proprio mentre sotto le Due Torri sta per arrivare la Madonna di Lourdes. Un appuntamento che si preannuncia già ad alto rischio "provocazioni", soprattutto da parte dei gruppi antagonisti di "Facciamo Breccia", che sabato hanno contestato San Petronio e Caffarra. «Se andremo a contestare la Curia? Non credo» glissa per ora il loro leader Marco Geremia, ma la tensione resta alta. In piazza VIII Agosto, in processione insieme al cardinale Caffarra, ci sarà Merola, in veste di rappresentante del Comune. Una mano tesa alla Curia, dopo che ieri il Pd, nonostante i malpancisti cattolici, ha ritrovato l´unità bocciando compatto un ordine del giorno proposto dal Pdl per condannare gli attacchi alla chiesa del Gay Pride. «Un documento strumentale» lo ha definito la vicecapogruppo del Pd, la cattolica Lina Delli Quadri. Ma il centrodestra non ci sta e attacca. «Il Pd chieda pubblicamente scusa per certi striscioni indegni contro la Chiesa» dice in consiglio Silvia Noè (Udc). «Offese sistematiche alla morale comune» insiste il consigliere di An Galeazzo Bignami. Mentre il deputato di Forza Italia Fabio Garagnani fa appello ai cattolici a unirsi per difendere Caffarra. Intanto non si esaurisce la polemica sul Pride, continuato sino a notte fonda al Parco Nord. I carabinieri di San Lazzaro, domenica mattina, hanno denunciato 350 persone, molte delle quali reduci dal corteo, che si erano trasferite per un rave clandestino in riva al fiume a Monterenzio.

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