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martedì 1 luglio 2008

Ricerca Ue. Gli italiani poco entusiasti di avere vicini omosex.

Per italiani in Italia molto presenti forme di discriminazione.
(Apcom) Dall'indagine di Eurobarometro emerge che davanti alla possibilità di avere un vicino di casa rom, gli europei sono "di gran lunga meno" a loro agio che se si trattasse di un vicino di una qualunque altra etnia. Per il 58% dei polacchi non sarebbe un problema, così come per il 52% degli svedesi. Meno tranquilli davanti a questa eventualità, invece, gli irlandesi (40%), gli slovacchi (38%), i bulgari (36%) e i ciprioti (34%).

In generale - osserva Eurobarometro - i giovani, chi ha studiato più a lungo e chi ha idee politiche di sinistra è più aperto alla possibilità di convivere con i rom. L'inchiesta ricorda tuttavia che nel 2006 il 77% degli europei aveva dichiarato che essere rom rappresenta un inconveniente sociale.

Dall'indagine emerge che gli italiani ritengono che nel loro paese le forme di discriminazione siano tutte molto presenti. Il 76% - contro la media europea del 62% - pensa che quella su base etnica sia piuttosto o molto diffusa, così come il 72% afferma per quanto riguarda quella sull'orientamento sessuale. Il 56%, contro il 45% Ue, afferma che anche i disabili sono discriminati, e il 55%, contro il 42% Ue, lo ritiene per quanto concerne l'orientamento religioso. "Nel complesso, tutti i tipi di discriminazione sono ritenuti diffusi da una percentuale di italiani superiore alle corrispondenti percentuali europee", si legge.

In oltre, "su un periodo di 12 mesi, circa 1 italiano su 5 riferisce di essere stato discriminato o maltrattato" per la sua età, genere, origine etnica, religione, handicap, orientamento sessuale o per altri motivi. "Si tratta di una proporzione più alta di quella europea", spiega il rapporto, osservando: "Questo si può in parte spiegare a causa del fatto che una quantità maggiore di italiani riferiscono di essere stati discriminati per orientamento sessuale o ragioni di genere".

Tornando ai vicini di casa, gli italiani sono in generale meno entusiasti rispetto alla media europea all'idea di abitare accanto ad un disabile, ad una persona di religione diversa, di un'altra etnia o omosessuale. E anche per quanto riguarda i leader politici, gli italiani sono nettamente meno a loro agio del resto degli europei all'idea di essere guidati da un primo ministro omosessuale o di etnia diversa. In compenso sono più favorevoli della media sia all'ipotesi di un leader con meno di 30 anni, sia a quella di uno con più di 75.

Gli italiani non trovano sufficienti gli sforzi fatti per combattere le forme di discriminazione: solo il 39% è soddisfatto, mentre il 55% - soprattutto donne - pensa che bisognerebbe fare di più. In generale, però, gli italiani frequentano meno persone con opinioni religiose diverse dalle loro, origini etniche diverse dalle loro, disabili o omosessuali rispetto agli altri cittadini europei.

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