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martedì 1 luglio 2008

Il proclama di Vuam Sgarbi a Salemi.

(Ideateatro) Sulle tracce di Garibaldi che emanò un proclama a Salemi con cui dichiarava di assumere la dittatura in nome di Vittorio Emanuele II, anche Vuam (Vittorio Umberto Antonio Maria) Sgarbi dichiara di assumere legittimamente la dittatura della cittadina siciliana con gli aggiornamenti metodologici e culturali che gli sono congeniali.

Il grande critico, che non è siciliano, ha già deciso di infilare le pale eoliche nel retrocarica di chi vorrebbe installarne tante altre.
Il grandissimo critico, che è stato adottato come un quasi siciliano, ha deciso che tutti i suoi assessori saranno intelligenti e “quasi siciliani” come Peter Glidewell che si occuperà di Cultura e Agricoltura, come dire: Zappa e Divina Commedia; come Oliviero Toscani, che non è siciliano ma che si occuperà di Comunicazione meglio di un siciliano (noi siamo abituati agli antichi pizzini); come Alain Elkann che non è siciliano ma farà l'assessore alla Religione e ai Diritti umani; che ci siano guerre di religione mediorientali a nostra insaputa a Salemi?; ma quella pace trireligiosa che già esiste in comune sarà d’esempio ai combattenti in terra di Palestina come viatico di interiori stati d’animo non più conflittuali e portatrice di benessere psicofisico, anche per le pance del popolo siciliano, che come ben si sa, sanno discernere tra una fame (concreta) atavica e una fame di cultura (di là da venire).

Salemi, quindi, punta di diamante della Sicilia nel campo della cultura internazionale, altro che mafia; avanguardia della ipermodernità, mostruosamente satura di cultura millenaria; ma la gente lo sa che sta per laurearsi?

La cultura che cala dall’alto, la cultura con la C maiuscola che prenderà il sopravvento, quella che farà grande Salemi e, per riflesso tutta la Sicilia, che non vede l’ora di autodeterminarsi come primo popolo non aggiogato dal colonialismo straniero.
Questa è la scelta culturale, LEGITTIMA PERCHÉ VOTATA, di una terra usa e avvezza all’altrui titillamento colonialista.
Ben ci sta.

Ma per onestà morale, bisognerebbe fare un’indagine e chiedere a tutti i cittadini salemitani se sanno chi sono questi che li governeranno e quali benefici ne otterranno: direi che è nel loro diritto di sapere, visto che li hanno votati. Ma non basta “l’immenso dio di cultura” a trasformare l’asservimento culturale di un popolo in qualche cosa di luminoso! Ci vuole ben altro, quindi...
al grido di Salemi meglio di Milano, avanti tutta con il neocolonialismo sgarbiano.

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