Durante una conferenza stampa il leader Pd ed ex sindaco della capitale ribatte alle accuse lanciategli da Berlusconi e Alemanno: “Il neosindaco di Roma” dice Veltroni “ha subito una campagna decisa dal presidente del Consiglio per attaccare il capo dell’opposizione”.
Al leader Pd non è certo andato giù quell’epiteto, “fallito”, rivoltogli da Berlusconi: “Lui è l’ultimo” dice “a poter parlare, visto che il suo governo ha lasciato 30 miliardi di debito”. Veltroni spiega, mostra tabelle e cifre “il buco è di 6,8 miliardi come certificato dalla Ragioneria generale di Stato, non ci sono dati occulti”.
Secondo l’ex sindaco si tratta di una voragine “accumulata durante decenni e comunque inferiore, nel dato pro-capite, al debito dei cittadini milanesi: 2.480 euro contro i 2.540 per romano”. I problemi di bilancio derivano, secondo Veltroni, “dalla sperequazione dei trasferimenti erariali pro capite (più soldi a Milano) non compensati dal governo, e dai mancati trasferimenti della Regione dovuti al buco della sanità laziale lasciato da Storace”. E la liquidità sarebbe in crisi anche “per l’abolizione dell’Ici” voluta dal governo.
“È molto pericoloso per Roma negare o minimizzare l’esistenza di un’obiettiva e grave emergenza finanziaria che investe il bilancio del Comune”, risponde in una nota di risposta alle parole di Veltroni il sindaco di Roma Gianni Alemanno. “Le affermazioni di Veltroni potrebbero dare nuovi argomenti a coloro che negano la necessità di un forte intervento governativo per risolvere la pesante crisi economico-finanziaria in cui versa il Comune di Roma. L’unico atteggiamento responsabile”, conclude il sindaco, “non è quello di alimentare ulteriori polemiche politiche, ma di attivare una collaborazione politica e istituzionale”.
E il sottosegretario all’Economia Vegas gli dà man forte e ritiene “mostruosa la situazione dei debiti romani”.
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