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mercoledì 25 giugno 2008

Spottone pro pride su Repubblica Bologna. C'e' aria di flop. Supererà Roma?

Gaypride lungo 5 chilometri. Trenta camion sfileranno sui viali. Invitato anche Caffarra. Proiezione gratuita del film "Tutto su mia madre" di Almodovar.
(Eleonora Capelli - La Repubblica, edizione di Bologna) Un corteo lungo cinque chilometri guidato dalle parole d´ordine parità, dignità, laicità e libertà, «concetto preferito di gran lunga a quello di sobrietà». Così sabato scenderà in piazza l´orgoglio gay, che ha trovato una madrina d´eccezione nell´astrofisica Margherita Hack e si concluderà con Vladimir Luxuria sul palco di piazza VIII Agosto. Gli organizzatori del Bologna Pride invitano alla manifestazione nazionale anche il Cardinale Carlo Caffarra, che aveva bollato i legami omosessuali come in grado di «inficiare ogni rapporto sociale», a prendere parte al corteo che richiamerà oltre 30 mila partecipanti da tutta Italia. «Venga anche Caffarra insieme a noi - ha detto Marcella Di Folco, portavoce del Pride - tra tanti trans, qualche gonnella in più non può far male». Ironia dissacrante, musica e un lungo percorso per le strade cittadine per rispondere a quella che i vertici nazionali di Arcigay definiscono «un clima davvero pesante». Così se il poeta cattolico Davide Rondoni ha annunciato che leggerà il canto della Divina Commedia di Dante sui sodomiti durante il corteo, una modella della «Maison du Cassero» canterà una canzone di Cindy Lauper dall´altra parte della strada. La creatività irriverente del resto è una delle cifre che da sempre caratterizzano questa manifestazione, che sabato prenderà le mosse da piazza di porta Ravegnana. L´appuntamento per i partecipanti è sotto le due torri alle 14 poi il corteo percorrerà via Castiglione e alle 15.30 ai Giardini Margherita si riunirà con l´anima più ludica, 30 camion che scandiranno il percorso a ritmo di musica. Colonna sonora della sfilata e inno ufficiale del Pride sarà «Tango diverso» di Toto Savio, brano di chiusura di un film importante sull´omosessualità, «La patata bollente « di Steno del 1979. Una volta arrivati ai Giardini Margherita, i partecipanti dovranno farsi coraggio: li attende un percorso di cinque chilometri lungo i viali, da piazza San Mamolo a Porta Saragozza, dove, all´altezza dei giardini di villa Cassarini ci sarà un momento di raccoglimento davanti al monumento per le vittime del nazifascismo. Poi ancora sfilata in musica lungo i viali, toccando piazza Sant´Isaia, porta San Felice, piazza IV Novembre. Una volta arrivato all´attuale sede del Cassero, il corteo imboccherà via Don Minzoni fino all´agognata meta di piazza VIII Agosto, dove l´arrivo è previsto per le 18.30. Sul palco allestito lungo la scalinata della Montagnola, dove farà da moderatore Vladimir Luxuria, niente microfono per le personalità politiche. Gli interventi sono riservati ai leader dei movimenti di gay, lesbiche e transessuali oltre che ai rappresentanti delle associazioni e della società civile, tra cui un rappresentante della Cgil. Un mondo che ha aderito in molte forme alla manifestazione: dall´Anpi nazionale a Libera, da Amnesty International a Arci nazionale. Le adesioni politiche sono quelle previste, da Prc a Pdci, dai Verdi all´Italia dei Valori, dal partito Radicale a quello Socialista, fino al Pd della provincia di Bologna. Il Gay Pride però non è solo un momento politico: dopo gli interventi sul palco si esibiranno gli Alcazar in concerto e dalle 22 per tutta la notte la festa prosegue al Parco Nord con «The official pride party» (Ingresso 15 euro). Un primo appuntamento culturale però è in piazza maggiore giovedì alle 22 con la proiezione gratuita del film «Tutto su mia Madre» di Pedro Almodovar. Una festa che è costata lunghi preparativi, resa più preoccupata dall´arrivo al Cassero di una lettera di minacce con la scritta «Mi dispiace per voi, ma ho sempre scherzato» accompagnata da un cerotto.

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